Fantaguzzi Giuseppe*
FANTAGUZZI GIUSEPPE
Modena 1771 - 1837
Allievo dell'Accademia Atestina di Modena, diretta da G. M. Soli, esordì con una pala di impianto neoclassico per la chiesa del Voto (Santa Cecilia, 1794, realizzata su commissione dell'Accademia dei Professori di Musica). Vicini al gusto settecentesco del maestro sono pure alcuni disegni a matita, di pro-prietà dell'istituto d’Arte di Modena (Storie di Giuseppe, Storie di Rebecca). La sua produzione più apprezzata fu quella ritrattistica, nella quale sperimentò nuove aperture al lessico lombardo di G. Bossi e che gli assicurò una prestigiosa committenza in patria (Ritratto di gentiluomo, 1830 ca., Modena, Galleria Campori; numerosi ritratti a matita acquerello e biacca, Modena, Galleria Poletti). Dal 1815 fu coadiutore di G. Vincenzi all’Accademia, dove venne nominato professore di figura nel 1830.
Modena 1771 - 1837
Allievo dell'Accademia Atestina di Modena, diretta da G. M. Soli, esordì con una pala di impianto neoclassico per la chiesa del Voto (Santa Cecilia, 1794, realizzata su commissione dell'Accademia dei Professori di Musica). Vicini al gusto settecentesco del maestro sono pure alcuni disegni a matita, di pro-prietà dell'istituto d’Arte di Modena (Storie di Giuseppe, Storie di Rebecca). La sua produzione più apprezzata fu quella ritrattistica, nella quale sperimentò nuove aperture al lessico lombardo di G. Bossi e che gli assicurò una prestigiosa committenza in patria (Ritratto di gentiluomo, 1830 ca., Modena, Galleria Campori; numerosi ritratti a matita acquerello e biacca, Modena, Galleria Poletti). Dal 1815 fu coadiutore di G. Vincenzi all’Accademia, dove venne nominato professore di figura nel 1830.