Drugman Giuseppe *
DRUGMAN GIUSEPPE
Parma 1810 - 1846
Nato da una famiglia di intagliatori originari delle Fiandre, nel 1826 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Parma. Frequentò i corsi di paesaggio di G. Boccaccio, segnalandosi presto come uno degli allievi migliori (Il parco Ducale di Colorno, 1830, Parma, Museo G. Lombardi). Nel 1836 vinse il gran premio di Paesaggio (Caccia al Cervo, Parma, Istituto d’Arte Toschi), che gli procurò il pensionato romano. Autore di vedute di gusto romantico, a Roma, dal 1837, studiò i paesaggisti del Seicento, prediligendo atmosfere alla S. Rosa e inquadrature alla C. Lorrain (Le rovine del Colosseo e L'Isola Tiberina, entrambi a Parma, Istituto d'Arte Toschi). Seppe aprirsi anche alle coeve esperienze olandesi, come rivelano certe descrizioni minute e puntuali dal vero (La sortita da Albano e La quercia del Tasso, entrambi a Parma, Museo G. Lombardi). Rientrato a Parma nel 1838, lavorò regolarmente per la duchessa Maria Luigia e dal 1840 fu incaricato a più riprese di sostituire Boccaccio alla cattedra di paesaggio. Morì di tisi trentaseienne.
Parma 1810 - 1846
Nato da una famiglia di intagliatori originari delle Fiandre, nel 1826 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Parma. Frequentò i corsi di paesaggio di G. Boccaccio, segnalandosi presto come uno degli allievi migliori (Il parco Ducale di Colorno, 1830, Parma, Museo G. Lombardi). Nel 1836 vinse il gran premio di Paesaggio (Caccia al Cervo, Parma, Istituto d’Arte Toschi), che gli procurò il pensionato romano. Autore di vedute di gusto romantico, a Roma, dal 1837, studiò i paesaggisti del Seicento, prediligendo atmosfere alla S. Rosa e inquadrature alla C. Lorrain (Le rovine del Colosseo e L'Isola Tiberina, entrambi a Parma, Istituto d'Arte Toschi). Seppe aprirsi anche alle coeve esperienze olandesi, come rivelano certe descrizioni minute e puntuali dal vero (La sortita da Albano e La quercia del Tasso, entrambi a Parma, Museo G. Lombardi). Rientrato a Parma nel 1838, lavorò regolarmente per la duchessa Maria Luigia e dal 1840 fu incaricato a più riprese di sostituire Boccaccio alla cattedra di paesaggio. Morì di tisi trentaseienne.