Donadoni Stefano *
DONADONI STEFANO
Bergamo 1844 - Roma 1911
Autodidatta, alle annuali dell'Accademia Carrara di Bergamo iniziò a esporre negli anni '70 opere di piccolo formato, con scene di genere, interni rustici e scorci cittadini (Il portico dell'ospedale di Gandino, Bergamo, Accademia Carrara), in cui era ravvisabile l'influenza di C. Rosa e A. Marenzi. Intorno al 1882 si trasferì a Roma e a partire dal 1884 presentò un repertorio di vedute della città (1884, Memorie del Foro Romano, Memorie del Colosseo; 1885, Tempio di Vesta, Piazza Navona), soggetti ripetuti fino agli ultimi anni. Della sua vasta produzione di acquerelli resta un consistente nucleo di circa quattrocento esemplari, datati fra il 1891 e il 1911, nelle collezioni di Palazzo Braschi a Roma.
Bergamo 1844 - Roma 1911
Autodidatta, alle annuali dell'Accademia Carrara di Bergamo iniziò a esporre negli anni '70 opere di piccolo formato, con scene di genere, interni rustici e scorci cittadini (Il portico dell'ospedale di Gandino, Bergamo, Accademia Carrara), in cui era ravvisabile l'influenza di C. Rosa e A. Marenzi. Intorno al 1882 si trasferì a Roma e a partire dal 1884 presentò un repertorio di vedute della città (1884, Memorie del Foro Romano, Memorie del Colosseo; 1885, Tempio di Vesta, Piazza Navona), soggetti ripetuti fino agli ultimi anni. Della sua vasta produzione di acquerelli resta un consistente nucleo di circa quattrocento esemplari, datati fra il 1891 e il 1911, nelle collezioni di Palazzo Braschi a Roma.