Domenichini Girolamo*
DOMENICHINI GIROLAMO
Ferrara 1813 - 1891
Figlio di Gaetano, suo primo maestro alla Scuola d'Arte ferrarese, dal 1832 al 1835 frequentò i corsi di P. Benvenuti, G. Bezzuoli e T. Gazzarrini all'Accademia di Firenze. Dopo due anni trascorsi a Roma, dove fu allievo di V. Camuccini e F. Agricola e dove, nel 1836, ottenne il primo premio all’Accademia di San Luca, rientrò a Ferrara dove insegnò ornato applicato dal 1848 al 1885. Figura di primo piano nella Ferrara di metà Ottocento, fu copista, restauratore e consulente. Nei cicli decorativi (teatro Comunale, 1851; basilica di San Francesco, 1853-1860 ca.), nelle tele sacre (Madonna in trono con S. Vito e S. Agata, 1863, Sabbion-cello San Vittore, Ferrara) e nei soggetti storici (Ugo e Parisina, 1836, Ferrara, Museo dell’Ottocento) si attenne a un lessico rigorosamente cinquecentesco, filtrato attraverso la lezione del Garofalo. Alla Mostra Nazionale di Parma del 1870 presentò alcuni Studi di figura. Attraversò anche la pittura di genere, come prova il tardo Elemosina, presentato nel 1889 alla Mostra di Palazzo dei Diamanti per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II.
Ferrara 1813 - 1891
Figlio di Gaetano, suo primo maestro alla Scuola d'Arte ferrarese, dal 1832 al 1835 frequentò i corsi di P. Benvenuti, G. Bezzuoli e T. Gazzarrini all'Accademia di Firenze. Dopo due anni trascorsi a Roma, dove fu allievo di V. Camuccini e F. Agricola e dove, nel 1836, ottenne il primo premio all’Accademia di San Luca, rientrò a Ferrara dove insegnò ornato applicato dal 1848 al 1885. Figura di primo piano nella Ferrara di metà Ottocento, fu copista, restauratore e consulente. Nei cicli decorativi (teatro Comunale, 1851; basilica di San Francesco, 1853-1860 ca.), nelle tele sacre (Madonna in trono con S. Vito e S. Agata, 1863, Sabbion-cello San Vittore, Ferrara) e nei soggetti storici (Ugo e Parisina, 1836, Ferrara, Museo dell’Ottocento) si attenne a un lessico rigorosamente cinquecentesco, filtrato attraverso la lezione del Garofalo. Alla Mostra Nazionale di Parma del 1870 presentò alcuni Studi di figura. Attraversò anche la pittura di genere, come prova il tardo Elemosina, presentato nel 1889 alla Mostra di Palazzo dei Diamanti per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II.