Diodati Francesco Paolo *
DIODATI FRANCESCO PAOLO
Campobasso 1864 - Napoli 1940
Abbandonò lo studio della musica per iscriversi all'Accademia di Napoli, dove studiò sotto la guida di G. Toma. Esordì nel 1882, presentando alla Promotrice Salvator Rosa due Impressioni dal vero e Una riflessione nel mio studio e, a Genova, il quadro In attesa. L’anno seguente, sempre a Genova, presentò Una correzione e a Napoli, fra gli altri, Io da ccà non me movo. Dipinse scene di genere, sia a olio sia a pastello, dove la lezione tomiana si concretizzava nell'uso di una tavolozza ricercata e nella predilezione per le atmosfere sospese. Si dedicò anche a ritratti, di notevole scioltezza pittorica, a marine e a paesaggi partenopei (Capri, 1888, Napoli, Municipio). Fu assiduo alle mostre napoletane fino al 1911 (1886, Colomba colpita; 1888, Età felice; 1892, Piazza Vittoria, Impressioni; 1896, Un corteo, acquistato da Umberto I per il Palazzo Reale di Napoli) ed espose a quelle di Genova (1884, Campagna vesuviana, La matassa, 1887, Tipo veneziano), di Roma (1895, Interno d'una cantina della vecchia Napoli) e di Torino (1898, Un raggio ancora e Bozzetti dal vero).
Campobasso 1864 - Napoli 1940
Abbandonò lo studio della musica per iscriversi all'Accademia di Napoli, dove studiò sotto la guida di G. Toma. Esordì nel 1882, presentando alla Promotrice Salvator Rosa due Impressioni dal vero e Una riflessione nel mio studio e, a Genova, il quadro In attesa. L’anno seguente, sempre a Genova, presentò Una correzione e a Napoli, fra gli altri, Io da ccà non me movo. Dipinse scene di genere, sia a olio sia a pastello, dove la lezione tomiana si concretizzava nell'uso di una tavolozza ricercata e nella predilezione per le atmosfere sospese. Si dedicò anche a ritratti, di notevole scioltezza pittorica, a marine e a paesaggi partenopei (Capri, 1888, Napoli, Municipio). Fu assiduo alle mostre napoletane fino al 1911 (1886, Colomba colpita; 1888, Età felice; 1892, Piazza Vittoria, Impressioni; 1896, Un corteo, acquistato da Umberto I per il Palazzo Reale di Napoli) ed espose a quelle di Genova (1884, Campagna vesuviana, La matassa, 1887, Tipo veneziano), di Roma (1895, Interno d'una cantina della vecchia Napoli) e di Torino (1898, Un raggio ancora e Bozzetti dal vero).