De Frattnich Salvotti Anna*
DE FRATTNICH SALVOTTI ANNA
Trieste 1789 - Verona 1837
Nipote da parte di madre di D. Rossetti e figlia di G. F. De Frattnich, alto funzionario asburgico, si dedicò alla pittura dopo il 1820, soggiornando a Venezia e a Roma. Predilesse i soggetti storico-mitologici che trattò con solido impianto neoclassico, come nella Minerva e le tre Grazie (1824, eseguito per la Società Minerva di Trieste ed esposto a Milano nel 1825) e nel Busto di Minerva (Trieste, Museo Civico di Storia e Arte). Fu protetta e incoraggiata nell'arte dallo zio D. Rossetti che la pittrice ritrasse in un disegno (coll. privata), tradotto poi in incisione da G. Merlato. Eseguì anche copie da Raffaello e alcune Teste-femminili ideali, esposte all’Accademia di Milano negli anni '20.
Trieste 1789 - Verona 1837
Nipote da parte di madre di D. Rossetti e figlia di G. F. De Frattnich, alto funzionario asburgico, si dedicò alla pittura dopo il 1820, soggiornando a Venezia e a Roma. Predilesse i soggetti storico-mitologici che trattò con solido impianto neoclassico, come nella Minerva e le tre Grazie (1824, eseguito per la Società Minerva di Trieste ed esposto a Milano nel 1825) e nel Busto di Minerva (Trieste, Museo Civico di Storia e Arte). Fu protetta e incoraggiata nell'arte dallo zio D. Rossetti che la pittrice ritrasse in un disegno (coll. privata), tradotto poi in incisione da G. Merlato. Eseguì anche copie da Raffaello e alcune Teste-femminili ideali, esposte all’Accademia di Milano negli anni '20.