Costantini Giovanni *
COSTANTINI GIOVANNI
Roma 1872 - 1947
Dopo inizi da autodidatta studiò presso la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Francia e poi con G. Pagliei e con lo scenografo A. Bazzani. Maturò uno stile basato sulla fermezza grafica a sostegno del valore espressivo e simbolico del colore, inizialmente vicino a G. A. Sartorio e ai pittori simbolisti romani di fine secolo. Entrò in relazione con l'ambiente di N. Costa e per l’interesse rivolto al paesaggio fece parte dei “XXV della Campagna Romana”. Dal 1900 entrò nella Società Amatori e Cultori presso la quale esponeva in quello stesso anno tre dipinti su temi legati al lavoro: Giornello, Lavoro, Tempra. In seguito la sua attività si indirizzò decisamente al quadro di figura con accenti letterari e simbolisti (Dai campi del riposo, esposto a Roma nel 1903; Folla triste, esposto a Roma nel 1908, entrambi a Roma, Galleria Nazionale, d'Arte Moderna). Dal 1909 fu membro dell’Accademia di San Luca e nel 1910 eseguì i pannelli allegorici del Lavoro umano per il teatro Nuovo di Spoleto. La sua attività proseguì in imprese decorative in edifici civili e religiosi.
Roma 1872 - 1947
Dopo inizi da autodidatta studiò presso la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Francia e poi con G. Pagliei e con lo scenografo A. Bazzani. Maturò uno stile basato sulla fermezza grafica a sostegno del valore espressivo e simbolico del colore, inizialmente vicino a G. A. Sartorio e ai pittori simbolisti romani di fine secolo. Entrò in relazione con l'ambiente di N. Costa e per l’interesse rivolto al paesaggio fece parte dei “XXV della Campagna Romana”. Dal 1900 entrò nella Società Amatori e Cultori presso la quale esponeva in quello stesso anno tre dipinti su temi legati al lavoro: Giornello, Lavoro, Tempra. In seguito la sua attività si indirizzò decisamente al quadro di figura con accenti letterari e simbolisti (Dai campi del riposo, esposto a Roma nel 1903; Folla triste, esposto a Roma nel 1908, entrambi a Roma, Galleria Nazionale, d'Arte Moderna). Dal 1909 fu membro dell’Accademia di San Luca e nel 1910 eseguì i pannelli allegorici del Lavoro umano per il teatro Nuovo di Spoleto. La sua attività proseguì in imprese decorative in edifici civili e religiosi.