Corsi di Bosnasco Giacinto *
CORSI DI BOSNASCO GIACINTO
Torino 1829 - 1909
Avviato alla carriera di magistrato dal padre coltivò il suo interesse per la pittura studiando privatamente con E. Balbiano di Colcavagno fino al 1854, quando abbandonò la magistratura. Dal 1847 prese parte con assiduità alle mostre della Società Promotrice torinese e dal 1863 a quelle del Circolo degli Artisti.Legato alla tradizione del paesaggismo piemontese di matrice romantica, fu aperto alle nuove tendenze, in particolare al Naturalismo della Scuola di Barbizon, che poté conoscere durante un viaggio a Parigi nel 1855: le suggestioni che ne derivò sono visibili nelle opere posteriori al 1860 (Le prime nebbie, 1864, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). La scelta di toni legati a valori sentimentali caratterizza i suoi paesaggi eseguiti in Piemonte, in Svizzera, in Normandia, in Sardegna. La predilezione per le marine, spesso in tempesta (Dopo la tempesta, Scogliere presso Portovenere, 1876; Dopo il naufragio, 1879; Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna) accompagnò negli anni seguenti l’uso di una più intensa gamma cromatica non esente da suggestioni della contemporanea pittura olandese. Assunse poi numerosi incarichi politici e amministrativi anche presso le istituzioni culturali della sua città.
Torino 1829 - 1909
Avviato alla carriera di magistrato dal padre coltivò il suo interesse per la pittura studiando privatamente con E. Balbiano di Colcavagno fino al 1854, quando abbandonò la magistratura. Dal 1847 prese parte con assiduità alle mostre della Società Promotrice torinese e dal 1863 a quelle del Circolo degli Artisti.Legato alla tradizione del paesaggismo piemontese di matrice romantica, fu aperto alle nuove tendenze, in particolare al Naturalismo della Scuola di Barbizon, che poté conoscere durante un viaggio a Parigi nel 1855: le suggestioni che ne derivò sono visibili nelle opere posteriori al 1860 (Le prime nebbie, 1864, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). La scelta di toni legati a valori sentimentali caratterizza i suoi paesaggi eseguiti in Piemonte, in Svizzera, in Normandia, in Sardegna. La predilezione per le marine, spesso in tempesta (Dopo la tempesta, Scogliere presso Portovenere, 1876; Dopo il naufragio, 1879; Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna) accompagnò negli anni seguenti l’uso di una più intensa gamma cromatica non esente da suggestioni della contemporanea pittura olandese. Assunse poi numerosi incarichi politici e amministrativi anche presso le istituzioni culturali della sua città.