Chiantore Stefano*
CHIANTORE STEFANO
Savigliano (Cuneo) 1772 - Torino ? 1849 o 1850
Figlio del pittore Giuseppe, si formò presso il padre e proseguì gli studi a Torino. Esordì verso il 1798 con alcune commissioni di ritratti a Savigliano e Fossano (Cuneo) e, nel 1814, fu nominato da Vittorio Emanuele I ritrattista di corte con l’incarico, anche, di «raccomodare quadri». Nel 1812 prese parte all’Esposizione torinese organizzata in occasione dell'onomastico di Napoleone con due dipinti oggi persi, La posa della prima pietra del ponte del Po, nel 1810 e Vista del nuovo ponte sul Po. Della produzione di ritratti restano le due effigi di re Vittorio Emanuele I (1815, Torino, Archivio di Stato; 1819, Torino, Prefettura), un Ritratto di Vescovo (1824, Savigliano, Museo Civico) e un Ritratto di dama (1829, Torino, Museo Civico d’Arte Antica). Attivo come restauratore nella quadreria del castello di Moncalieri, eseguì anche opere di soggetto sacro nella sua città (Assunta, 1826) e miniature. Nel 1815 fu nominato ispettore della collezione di dipinti restituiti dalla Francia al Ducato di Genova e Savona. La figlia Felicita fu pittrice e copista.
Savigliano (Cuneo) 1772 - Torino ? 1849 o 1850
Figlio del pittore Giuseppe, si formò presso il padre e proseguì gli studi a Torino. Esordì verso il 1798 con alcune commissioni di ritratti a Savigliano e Fossano (Cuneo) e, nel 1814, fu nominato da Vittorio Emanuele I ritrattista di corte con l’incarico, anche, di «raccomodare quadri». Nel 1812 prese parte all’Esposizione torinese organizzata in occasione dell'onomastico di Napoleone con due dipinti oggi persi, La posa della prima pietra del ponte del Po, nel 1810 e Vista del nuovo ponte sul Po. Della produzione di ritratti restano le due effigi di re Vittorio Emanuele I (1815, Torino, Archivio di Stato; 1819, Torino, Prefettura), un Ritratto di Vescovo (1824, Savigliano, Museo Civico) e un Ritratto di dama (1829, Torino, Museo Civico d’Arte Antica). Attivo come restauratore nella quadreria del castello di Moncalieri, eseguì anche opere di soggetto sacro nella sua città (Assunta, 1826) e miniature. Nel 1815 fu nominato ispettore della collezione di dipinti restituiti dalla Francia al Ducato di Genova e Savona. La figlia Felicita fu pittrice e copista.