Cavalleri Vittorio *
CAVALLERI VITTORIO
Torino 1860 - 1938
Dal 1878 studiò all’Accademia Albertina di Torino con E. Gamba, A. Gastaldi e P. C. Gilardi. Fu assiduo alle manifestazioni del Circolo degli Artisti di Torino dal 1883 (Sentiero, Un raggio di sole) al 1917 e a quelle della Promotrice dal 1885 al 1923. Nel 1884 ottenne i primi consensi all'Esposizione Generale torinese con tre opere che riassumono i soggetti preferiti dall’artista: una scena di genere, un ritratto e uno studio dal vero. Il successo venne confermato l’anno successivo, alla Promotrice, da Le zappe abbandonate, d’ispirazione prossima a J. F. Millet. Nel 1885 si stabilì a Gerbido, presso Torino, lavorando dal vero con par-ticolare attenzione alla definizione della luce (Triste inverno, 1889; Ritratto di bimba, 1896; Flora alpina, 1902, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Nel 1889 soggiornò a Parigi, senza tuttavia modificare il proprio stile, e dal 1895 al 1910 partecipò alle Biennali di Venezia. Nel Cortile del castello di Issogne (1908, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), la resa atmosferica del motivo, ripreso più volte dall’artista, mostra la progressiva assunzione di valenze simboliste. Cavalieri trattò anche la pittura religiosa con opere da cavalletto (Veduta della Palestina, esposta alla Mostra d'Arte Sacra di Torino nel 1898) e decorazioni murali: fra l'altro, nel Santuario della Colletta in val Strona (1895) e nella cappella del Cimitero di Luzzogno, entrambi nel novarese.
Torino 1860 - 1938
Dal 1878 studiò all’Accademia Albertina di Torino con E. Gamba, A. Gastaldi e P. C. Gilardi. Fu assiduo alle manifestazioni del Circolo degli Artisti di Torino dal 1883 (Sentiero, Un raggio di sole) al 1917 e a quelle della Promotrice dal 1885 al 1923. Nel 1884 ottenne i primi consensi all'Esposizione Generale torinese con tre opere che riassumono i soggetti preferiti dall’artista: una scena di genere, un ritratto e uno studio dal vero. Il successo venne confermato l’anno successivo, alla Promotrice, da Le zappe abbandonate, d’ispirazione prossima a J. F. Millet. Nel 1885 si stabilì a Gerbido, presso Torino, lavorando dal vero con par-ticolare attenzione alla definizione della luce (Triste inverno, 1889; Ritratto di bimba, 1896; Flora alpina, 1902, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Nel 1889 soggiornò a Parigi, senza tuttavia modificare il proprio stile, e dal 1895 al 1910 partecipò alle Biennali di Venezia. Nel Cortile del castello di Issogne (1908, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), la resa atmosferica del motivo, ripreso più volte dall’artista, mostra la progressiva assunzione di valenze simboliste. Cavalieri trattò anche la pittura religiosa con opere da cavalletto (Veduta della Palestina, esposta alla Mostra d'Arte Sacra di Torino nel 1898) e decorazioni murali: fra l'altro, nel Santuario della Colletta in val Strona (1895) e nella cappella del Cimitero di Luzzogno, entrambi nel novarese.