Casciaro Giuseppe *
CASCIARO GIUSEPPE
Ortelle (Lecce) 1863 - Napoli 1941
Rimasto orfano, fu avviato agli studi classici da uno zio sacerdote e ricevette i primi insegnamenti di disegno da P. E. Stasi che lo incoraggiò a iscriversi all’istituto di Belle Arti di Napoli (1883): qui fu allievo di G. Toma e S. Lista, frequentando anche gli studi di F. Palizzi e di D. Morelli. Colpito da alcuni pastelli di F. P. Mchetti, si applicò intensamente all’uso di quella tecnica, del resto congeniale alla sua poetica e all’immediatezza della sua ispirazione. Con undici pastelli (paesaggi e marine), infatti, esordì alla Promotrice napoletana del 1887 e l’anno successivo ne presentò altri dodici, tutti ispirati ai motivi del suo paese dove nel frattempo si era ritirato per lavorare. Gli anni giovanili furono caratterizzati dall’apertura verso formule pittoriche di diversa provenienza: oltre alla tradizione paesaggistica della scuola di Posillipo trasse suggerimenti dall’opera di Palizzi, di Toma, di G. De Nittis e, soprattutto, di F. Rossano, artisti tutti ben rappresentati nella ricca collezione che Casciaro avrebbe formato nel corso degli anni. Ebbe anche importanza, alla fine degli anni '80, il sodalizio con F. Zonaro con il quale condivise, per qualche tempo, una modesta abitazione alle falde del Vesuvio. Fra il 1892 e il 1896 Casciaro fu più volte a Parigi dove lavorò per il mercante A. Goupil, partecipò a varie edizioni del Salon e tenne una personale alla Galerie des Champs Elysées (1896). L’artista, che sviluppò un'intensa attività espositiva figurando fra l'altro alle promotrici napoletane dal 1887 al 1911 e alle biennali veneziane dal 1895 al 1928. Costante fu pure la partecipazione alle mostre pugliesi e sa-lentine, a conferma di un rapporto mai interrotto dell'artista con la sua terra e ricambiato dal consenso del collezionismo locale. Dagli anni '20 comparve nella sua produzione un rinnovato interesse per le nature morte, genere già coltivato fin dalla giovinezza.
Ortelle (Lecce) 1863 - Napoli 1941
Rimasto orfano, fu avviato agli studi classici da uno zio sacerdote e ricevette i primi insegnamenti di disegno da P. E. Stasi che lo incoraggiò a iscriversi all’istituto di Belle Arti di Napoli (1883): qui fu allievo di G. Toma e S. Lista, frequentando anche gli studi di F. Palizzi e di D. Morelli. Colpito da alcuni pastelli di F. P. Mchetti, si applicò intensamente all’uso di quella tecnica, del resto congeniale alla sua poetica e all’immediatezza della sua ispirazione. Con undici pastelli (paesaggi e marine), infatti, esordì alla Promotrice napoletana del 1887 e l’anno successivo ne presentò altri dodici, tutti ispirati ai motivi del suo paese dove nel frattempo si era ritirato per lavorare. Gli anni giovanili furono caratterizzati dall’apertura verso formule pittoriche di diversa provenienza: oltre alla tradizione paesaggistica della scuola di Posillipo trasse suggerimenti dall’opera di Palizzi, di Toma, di G. De Nittis e, soprattutto, di F. Rossano, artisti tutti ben rappresentati nella ricca collezione che Casciaro avrebbe formato nel corso degli anni. Ebbe anche importanza, alla fine degli anni '80, il sodalizio con F. Zonaro con il quale condivise, per qualche tempo, una modesta abitazione alle falde del Vesuvio. Fra il 1892 e il 1896 Casciaro fu più volte a Parigi dove lavorò per il mercante A. Goupil, partecipò a varie edizioni del Salon e tenne una personale alla Galerie des Champs Elysées (1896). L’artista, che sviluppò un'intensa attività espositiva figurando fra l'altro alle promotrici napoletane dal 1887 al 1911 e alle biennali veneziane dal 1895 al 1928. Costante fu pure la partecipazione alle mostre pugliesi e sa-lentine, a conferma di un rapporto mai interrotto dell'artista con la sua terra e ricambiato dal consenso del collezionismo locale. Dagli anni '20 comparve nella sua produzione un rinnovato interesse per le nature morte, genere già coltivato fin dalla giovinezza.