Campana Stanislao*
CAMPANA STANISLAO
Pannocchia (Parma) 1795 - Parma 1864
Di famiglia agiata, dal 1816 frequentò all’Accademia parmense i corsi di B. Martini (Nudo, 1822, Parma, Istituto Toschi). Al concorso accademico del 1817 fu premiato per Achille che sta per uccidere Agamennone (perduto). Ottenuto nel 1822 il premio annuale col davidiano Morte di Meleagro (Parma, Galleria Nazionale), si trasferì a Roma. Rientrato a Parma nel 1828, affrescò con episodi tasseschi a monocromo la sala maggiore della Biblioteca Palatina. Di gusto neoveneto cinquecentesco sono le pale con la Madonna, il Bambino, S. Michele e il Demonio che si disputano le anime del Purgatorio (1828 ca. Parma, Chiesa di San Michele) e la Deposizione (1835, Parma, Palazzo Vescovile), commissionata dalla duchessa Maria Luigia. Dal 1832 professore all’Accademia Campana nel 1847 fu nominato soprintendente delle gallerie e delle scuole.
Pannocchia (Parma) 1795 - Parma 1864
Di famiglia agiata, dal 1816 frequentò all’Accademia parmense i corsi di B. Martini (Nudo, 1822, Parma, Istituto Toschi). Al concorso accademico del 1817 fu premiato per Achille che sta per uccidere Agamennone (perduto). Ottenuto nel 1822 il premio annuale col davidiano Morte di Meleagro (Parma, Galleria Nazionale), si trasferì a Roma. Rientrato a Parma nel 1828, affrescò con episodi tasseschi a monocromo la sala maggiore della Biblioteca Palatina. Di gusto neoveneto cinquecentesco sono le pale con la Madonna, il Bambino, S. Michele e il Demonio che si disputano le anime del Purgatorio (1828 ca. Parma, Chiesa di San Michele) e la Deposizione (1835, Parma, Palazzo Vescovile), commissionata dalla duchessa Maria Luigia. Dal 1832 professore all’Accademia Campana nel 1847 fu nominato soprintendente delle gallerie e delle scuole.