Cambiaso Pasquale Domenico *
CAMBIASO PASQUALE DOMENICO
Genova 1811 - 1894
Studiò a Genova all’Accademia Ligustica e a Parma con il pittore e scenografo G. Boccaccio. Si trasferì quindi a Napoli dove fu forse in contatto con la Scuola di Posillipo. Rientrato a Genova, si dedicò alla produzione di vedute, soprattutto liguri: nel 1834 fu eletto accademico della Ligustica presso la quale espose, nel 1836 e nel 1837, le prime opere dove cercò di combinare il gusto analitico della veduta tradizionale con notazioni tratte dalla realtà. La produzione successiva, presentata alla Promotrice dal 1850 al 1887, attesta l’ag-giornamento che, preso l'avvio dalla ricostruzione emozionale degli eventi (quattro tele rappresentanti Le feste in porto per le nozze di Vittorio Emanuele e di Maria Adelaide, 1842 ca., Genova, Museo del Risorgimento), sfociò in un paesaggismo di vena romantica, con riferimenti ad A. Calame e a C. Markò senior (Fra Pontedecimo e Campomorone, 1876, Genova Nervi, Galleria d’Arte Moderna), talvolta anche rivolto a episodi del quotidiano (Parte del Palazzo del Principe Doria, 1864, Genova Nervi, Galleria d’Arte Moderna). Interessanti i suoi album di vedute, realizzati in diverse tecniche (lapis, inchiostro, olio, acquerello): preziosi documenti sulle condizioni delle città e del paesaggio liguri prima delle demolizioni e trasformazioni operate successivamente.
Genova 1811 - 1894
Studiò a Genova all’Accademia Ligustica e a Parma con il pittore e scenografo G. Boccaccio. Si trasferì quindi a Napoli dove fu forse in contatto con la Scuola di Posillipo. Rientrato a Genova, si dedicò alla produzione di vedute, soprattutto liguri: nel 1834 fu eletto accademico della Ligustica presso la quale espose, nel 1836 e nel 1837, le prime opere dove cercò di combinare il gusto analitico della veduta tradizionale con notazioni tratte dalla realtà. La produzione successiva, presentata alla Promotrice dal 1850 al 1887, attesta l’ag-giornamento che, preso l'avvio dalla ricostruzione emozionale degli eventi (quattro tele rappresentanti Le feste in porto per le nozze di Vittorio Emanuele e di Maria Adelaide, 1842 ca., Genova, Museo del Risorgimento), sfociò in un paesaggismo di vena romantica, con riferimenti ad A. Calame e a C. Markò senior (Fra Pontedecimo e Campomorone, 1876, Genova Nervi, Galleria d’Arte Moderna), talvolta anche rivolto a episodi del quotidiano (Parte del Palazzo del Principe Doria, 1864, Genova Nervi, Galleria d’Arte Moderna). Interessanti i suoi album di vedute, realizzati in diverse tecniche (lapis, inchiostro, olio, acquerello): preziosi documenti sulle condizioni delle città e del paesaggio liguri prima delle demolizioni e trasformazioni operate successivamente.