Bordignon Noè *
BORDIGNON NOÈ
Castelfranco Veneto (Treviso) 1842 - San Zenone (Treviso) 1920
Frequentò l’Accademia di Venezia sotto la guida di C. Blaas e M. Grigoletti e nel 1865 vinse il pensionato romano durante il quale fece propria le lezione dei Nazareni, evidente negli affreschi eseguiti in chiese e palazzi del territorio asolano e di Castelfranco Veneto (1874, chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Pa gnano d'Asolo; Sant'Eufrasia, 1879, Cendrole di Castelfranco). Dalla fine degli anni '70 l'artista si dedicò al genere di pittura verista di soggetto popolare vicina a quella di L. Nono e di G. Favretto (Contadina in Santa Pras- sede a Roma, Fanciulla sulle rive del Sile, esposti alla Promotrice di Torino nel 1877; Donna nella chiesa d'Aracoeli, esposto alla Promotrice di Torino nel 1878): filone di pieno successo in quegli anni, che lo videro trasferirsi a lavorare a Venezia, ottenendo uno studio in Ca’ Rezzonico. La fortuna delle sue opere di colorito verismo (Ragazza che fa la calza, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) fu superata dalle correnti di fine secolo e la sua opera esclusa già dalla Biennale veneziana del 1895 (La pappa al fogo, Castelfranco Veneto, coll. Banca Popolare). Ritiratosi a San Zenone, si dedicò all’affresco (fra gli altri, Scene mitologiche nella villa Tentinaglia a Caselle d’Altivole, Evangelisti nella chiesa di Cartigliano), non rinunciando peraltro a inviare opere alle esposizioni (Mesta e sola, esposto a Torino nel 1896; Vita campestre, esposto a Milano nel 1906).
Castelfranco Veneto (Treviso) 1842 - San Zenone (Treviso) 1920
Frequentò l’Accademia di Venezia sotto la guida di C. Blaas e M. Grigoletti e nel 1865 vinse il pensionato romano durante il quale fece propria le lezione dei Nazareni, evidente negli affreschi eseguiti in chiese e palazzi del territorio asolano e di Castelfranco Veneto (1874, chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Pa gnano d'Asolo; Sant'Eufrasia, 1879, Cendrole di Castelfranco). Dalla fine degli anni '70 l'artista si dedicò al genere di pittura verista di soggetto popolare vicina a quella di L. Nono e di G. Favretto (Contadina in Santa Pras- sede a Roma, Fanciulla sulle rive del Sile, esposti alla Promotrice di Torino nel 1877; Donna nella chiesa d'Aracoeli, esposto alla Promotrice di Torino nel 1878): filone di pieno successo in quegli anni, che lo videro trasferirsi a lavorare a Venezia, ottenendo uno studio in Ca’ Rezzonico. La fortuna delle sue opere di colorito verismo (Ragazza che fa la calza, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) fu superata dalle correnti di fine secolo e la sua opera esclusa già dalla Biennale veneziana del 1895 (La pappa al fogo, Castelfranco Veneto, coll. Banca Popolare). Ritiratosi a San Zenone, si dedicò all’affresco (fra gli altri, Scene mitologiche nella villa Tentinaglia a Caselle d’Altivole, Evangelisti nella chiesa di Cartigliano), non rinunciando peraltro a inviare opere alle esposizioni (Mesta e sola, esposto a Torino nel 1896; Vita campestre, esposto a Milano nel 1906).