Boldrini Vincenzo Francesco*
BOLDRINI VINCENZO FRANCESCO
Vicenza 1760 - Verona 1825
Allievo di A. Canova a Roma, sin dalle prime prove trovò consensi presso la committenza straniera (Talestri, eseguito per Lord Bristol). Tornato a Vicenza, dipinse per l'architetto Calderari la tela Palladio e l'architetto Ottone Calderari nella gloria attorniato da amici architetti (Castelgomberto, Villa Da Schio). Trasferitosi a Milano nel 1798, fu presente alle esposizioni di Brera, fra il 1813 e il 1824, con opere di soggetto religioso, di tema mitologico e con ritratti (Sacra famiglia, 1821; Ganimede rapito da Giove e Leda, 1822) di decisa impostazione neoclassica. Negli ultimi tempi, trasferitosi a Verona, lavorava al grande dipinto L'udienza dell'imperatore Francesco concessa alla deputazione illirica in occasione del Congresso europeo a Verona, rimasto incompiuto.
Vicenza 1760 - Verona 1825
Allievo di A. Canova a Roma, sin dalle prime prove trovò consensi presso la committenza straniera (Talestri, eseguito per Lord Bristol). Tornato a Vicenza, dipinse per l'architetto Calderari la tela Palladio e l'architetto Ottone Calderari nella gloria attorniato da amici architetti (Castelgomberto, Villa Da Schio). Trasferitosi a Milano nel 1798, fu presente alle esposizioni di Brera, fra il 1813 e il 1824, con opere di soggetto religioso, di tema mitologico e con ritratti (Sacra famiglia, 1821; Ganimede rapito da Giove e Leda, 1822) di decisa impostazione neoclassica. Negli ultimi tempi, trasferitosi a Verona, lavorava al grande dipinto L'udienza dell'imperatore Francesco concessa alla deputazione illirica in occasione del Congresso europeo a Verona, rimasto incompiuto.