Böcklin Arnold *
BÖCKLIN ARNOLD
Basilea (Svizzera) 1827 - Fiesole (Firenze) 1901
Formatosi tra il 1845 e il 1847 all'Accademia di Düsseldorf compì negli anni seguenti viaggi di studio a Bruxelles e Anversa per studiare la pittura fiamminga, e a Parigi dove conobbe le opere di C. Corot e T. Couture. Nella primavera del 1850 fu per la prima volta in Italia; a Roma, sotto la spinta dell’amico J. Bur- chardt, scoprì il mondo antico e la mitologia classica che furono il cardine della sua ispirazione futura. Eseguì studi dal vero nella campagna romana, in compagnia di altri artisti, e in quell’occasione conobbe G. Costa. L’approccio alla natura attraverso la pittura di G. Dughet e di N. Poussin lo condusse a un paesaggio carico di memorie del passato e segni della civiltà classica. Allontanatosi per qualche mese da Roma nel 1852, l’anno seguente sposava la romana A. Pascucci. Tornato a Basilea nel 1857, due anni dopo accettava l’insegnamento alla Scuola d'Arte di Weimar. Nel 1863 era di nuovo a Roma; visitò Napoli e Pompei rimanendo impressionato soprattutto dalla pittura pompeiana. I paesaggi successivi nacquero dallo studio approfondito di quelle tecniche, finalizzato alla resa emozionale del dipinto quanto e più delle tematiche cariche di miti. Stabilitosi a Firenze nel 1875, dopo un lungo soggiorno a Zurigo dal 1893 tornò definitivamente a vivere nella villa di Bellaggio a San Domenico presso Fiesole.
Basilea (Svizzera) 1827 - Fiesole (Firenze) 1901
Formatosi tra il 1845 e il 1847 all'Accademia di Düsseldorf compì negli anni seguenti viaggi di studio a Bruxelles e Anversa per studiare la pittura fiamminga, e a Parigi dove conobbe le opere di C. Corot e T. Couture. Nella primavera del 1850 fu per la prima volta in Italia; a Roma, sotto la spinta dell’amico J. Bur- chardt, scoprì il mondo antico e la mitologia classica che furono il cardine della sua ispirazione futura. Eseguì studi dal vero nella campagna romana, in compagnia di altri artisti, e in quell’occasione conobbe G. Costa. L’approccio alla natura attraverso la pittura di G. Dughet e di N. Poussin lo condusse a un paesaggio carico di memorie del passato e segni della civiltà classica. Allontanatosi per qualche mese da Roma nel 1852, l’anno seguente sposava la romana A. Pascucci. Tornato a Basilea nel 1857, due anni dopo accettava l’insegnamento alla Scuola d'Arte di Weimar. Nel 1863 era di nuovo a Roma; visitò Napoli e Pompei rimanendo impressionato soprattutto dalla pittura pompeiana. I paesaggi successivi nacquero dallo studio approfondito di quelle tecniche, finalizzato alla resa emozionale del dipinto quanto e più delle tematiche cariche di miti. Stabilitosi a Firenze nel 1875, dopo un lungo soggiorno a Zurigo dal 1893 tornò definitivamente a vivere nella villa di Bellaggio a San Domenico presso Fiesole.