Bezzi Bartolomeo *
BEZZI BARTOLOMEO
Fucine d'Ossana (Trento) 1851 - Cles (Trento) 1923
Dal 1871 frequentò l'Accademia di Brera a Milano, dove ebbe per maestri G. Bertini e F. Carcano; nel 1878 presentò all'esposizione accademica una delle prime prove di paesaggio, La valle di Rabbi. Nel 1882 vinse il premio Fumagalli e l’anno seguente ottenne consensi con alcuni paesaggi veronesi inviati all'Esposizione Nazionale di Roma. Nel 1884 divenne socio onorario dell'Accademia milanese. Il successo che via via si andava guadagnando è testimoniato dalle numerose esposizioni, anche all’estero (Monaco di Baviera 1893, 1898, 1903; Parigi, 1895) e dalle acquisizioni, da parte dei Savoia, di opere destinate ai palazzi reali e alle gallerie nazionali (fra gli altri, Mulini a Verona, 1884 e A sera, 1890, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna; Spiaggia del lido, esposto alla Triennale di Brera nel 1891, Trento, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto). Nel 1890, dopo lunghi soggiorni a Milano e a Verona, si stabilì a Venezia dove, con R. Selvatico, partecipò attivamente alla vita culturale della città e all'ideazione e realizzazione delle esposizioni internazionali, inaugurate nel 1895. Intanto, l’influenza di G. Favretto lo spinse verso una produzione di genere (Giorno di magro, 1895, Trento, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto); proprio in quegli anni, l’artista raggiunse modi molto personali nella pittura di paesaggio, descrivendo con forte accento lirico alcuni scorci delle città, o vedute di laghi o di fiumi dell’Italia settentrionale.
Fucine d'Ossana (Trento) 1851 - Cles (Trento) 1923
Dal 1871 frequentò l'Accademia di Brera a Milano, dove ebbe per maestri G. Bertini e F. Carcano; nel 1878 presentò all'esposizione accademica una delle prime prove di paesaggio, La valle di Rabbi. Nel 1882 vinse il premio Fumagalli e l’anno seguente ottenne consensi con alcuni paesaggi veronesi inviati all'Esposizione Nazionale di Roma. Nel 1884 divenne socio onorario dell'Accademia milanese. Il successo che via via si andava guadagnando è testimoniato dalle numerose esposizioni, anche all’estero (Monaco di Baviera 1893, 1898, 1903; Parigi, 1895) e dalle acquisizioni, da parte dei Savoia, di opere destinate ai palazzi reali e alle gallerie nazionali (fra gli altri, Mulini a Verona, 1884 e A sera, 1890, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna; Spiaggia del lido, esposto alla Triennale di Brera nel 1891, Trento, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto). Nel 1890, dopo lunghi soggiorni a Milano e a Verona, si stabilì a Venezia dove, con R. Selvatico, partecipò attivamente alla vita culturale della città e all'ideazione e realizzazione delle esposizioni internazionali, inaugurate nel 1895. Intanto, l’influenza di G. Favretto lo spinse verso una produzione di genere (Giorno di magro, 1895, Trento, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto); proprio in quegli anni, l’artista raggiunse modi molto personali nella pittura di paesaggio, descrivendo con forte accento lirico alcuni scorci delle città, o vedute di laghi o di fiumi dell’Italia settentrionale.