Bertelli Santo (o Sante)*
BERTELLI SANTO (o SANTE)
Arquata Scrivia (Alessandria) 1840 - Genova 1892
Avviato alla pittura e alla scultura a Gavi Ligure, nel 1853, dai fratelli Montecucco, nel 1857 iniziò a frequentare l’Accademia Ligustica di Genova, sotto la guida di G. Isola e G. Frascheri e dell'incisore R. Granara. Nel 1865 realizzò Cristoforo Colombo con il figlio al Monastero della Rabida (Genova, Prefettura) e nel 1867, vinta la pensione Durazzo, si poté recare a Roma, dove si fece apprezzare come ritrattista. Tornato a Genova nel 1871, si dedicò in parallelo alla pittura a olio, all'affresco e all’acquerello, senza trascurare la scultura e l'incisione. Presente fin dal 1862 alle promotrici genovesi, vi espose con una certa continuità dal 1870 al 1887 soprattutto ritratti, paesaggi e opere di genere: specialmente in queste (fra le altre: Bambina caritatevole e Bambina con pecore, Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna; La portinaia e Pescatore ligure, Imperia, Pinacoteca), utilizzò una pennellata immediata e sintetica e rivelò una notevole sensibilità ai valori cromatici e luministici, aderendo alle istanze veriste (attenzione documentata anche dalle incisioni). Anche nella cospicua produzione a fresco (Sant’Anna a Genova; San Biagio in val Polcevera, 1880-1884; Santi Nicolò ed Erasmo a Genova Voltri, 1887 ca.; cattedrale di Porto Maurizio a Imperia, 1889; Parrocchiale di San Lorenzo della Costa a Santa Margherita Ligure, 1888-89; Santuario di Santa Caterina a Varazze) si pose al di fuori degli schemi tradizionali manifestando la sua adesione al Verismo: studiava attentamente i soggetti, ricorrendo a modelli di creta, opportunamente illuminati e fotografati, nonché a viaggi di studio. Nel 1873 fu nominato accademico di merito della Ligustica.
Arquata Scrivia (Alessandria) 1840 - Genova 1892
Avviato alla pittura e alla scultura a Gavi Ligure, nel 1853, dai fratelli Montecucco, nel 1857 iniziò a frequentare l’Accademia Ligustica di Genova, sotto la guida di G. Isola e G. Frascheri e dell'incisore R. Granara. Nel 1865 realizzò Cristoforo Colombo con il figlio al Monastero della Rabida (Genova, Prefettura) e nel 1867, vinta la pensione Durazzo, si poté recare a Roma, dove si fece apprezzare come ritrattista. Tornato a Genova nel 1871, si dedicò in parallelo alla pittura a olio, all'affresco e all’acquerello, senza trascurare la scultura e l'incisione. Presente fin dal 1862 alle promotrici genovesi, vi espose con una certa continuità dal 1870 al 1887 soprattutto ritratti, paesaggi e opere di genere: specialmente in queste (fra le altre: Bambina caritatevole e Bambina con pecore, Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna; La portinaia e Pescatore ligure, Imperia, Pinacoteca), utilizzò una pennellata immediata e sintetica e rivelò una notevole sensibilità ai valori cromatici e luministici, aderendo alle istanze veriste (attenzione documentata anche dalle incisioni). Anche nella cospicua produzione a fresco (Sant’Anna a Genova; San Biagio in val Polcevera, 1880-1884; Santi Nicolò ed Erasmo a Genova Voltri, 1887 ca.; cattedrale di Porto Maurizio a Imperia, 1889; Parrocchiale di San Lorenzo della Costa a Santa Margherita Ligure, 1888-89; Santuario di Santa Caterina a Varazze) si pose al di fuori degli schemi tradizionali manifestando la sua adesione al Verismo: studiava attentamente i soggetti, ricorrendo a modelli di creta, opportunamente illuminati e fotografati, nonché a viaggi di studio. Nel 1873 fu nominato accademico di merito della Ligustica.