Bernero Luigi*
BERNERO LUIGI
Torino 1775 ca. - 1848
Figlio del regio scultore Giovanni Battista, si affermò come ritrattista tra il 1795 e il 1810, eseguendo pastelli dagli evidenti contatti con la coeva ritrattistica francese di matrice davidiana (Tancredi Falletti di Barolo e Giulia Colbert, 1810 ca., Torino, Opera Pia Barolo). Pure al periodo napoleonico (1801-1802) va riferita la composizione di gruppo del Ritratto del marchese Enrico Biraghe di Vische e della sua famiglia (Roma, Palazzo Primoli, coll. M. Praz). Raggiunta una posizione di prestigio nell’ambiente torinese, mantenuta anche con la Restaurazione, il pittore ottenne l'importante commissione reale del Ritratto di Vittorio Emanuele I con la Regina Maria Teresa, Maria Cristina e Marianna, eseguito nel 1817 (Racconigi, castello): l'opera costituisce un esempio interessante di ritratto ufficiale risolto in chiave intimista. Nel 1823 fu nominato «regio pittore in ritratti» e nel 1824 divenne professore all’Accademia torinese di Belle Arti.
Torino 1775 ca. - 1848
Figlio del regio scultore Giovanni Battista, si affermò come ritrattista tra il 1795 e il 1810, eseguendo pastelli dagli evidenti contatti con la coeva ritrattistica francese di matrice davidiana (Tancredi Falletti di Barolo e Giulia Colbert, 1810 ca., Torino, Opera Pia Barolo). Pure al periodo napoleonico (1801-1802) va riferita la composizione di gruppo del Ritratto del marchese Enrico Biraghe di Vische e della sua famiglia (Roma, Palazzo Primoli, coll. M. Praz). Raggiunta una posizione di prestigio nell’ambiente torinese, mantenuta anche con la Restaurazione, il pittore ottenne l'importante commissione reale del Ritratto di Vittorio Emanuele I con la Regina Maria Teresa, Maria Cristina e Marianna, eseguito nel 1817 (Racconigi, castello): l'opera costituisce un esempio interessante di ritratto ufficiale risolto in chiave intimista. Nel 1823 fu nominato «regio pittore in ritratti» e nel 1824 divenne professore all’Accademia torinese di Belle Arti.