Berger Giacomo*
BERGER GIACOMO
Chambery (Francia) 1754 - Napoli 1822
Allievo di L. Pecheux all'Accademia di Torino, nel 1782 fu premiato al concorso dell’Accademia di Parma per II greco Simone dinanzi a Priamo. Completò la sua formazione a Roma; qui, dal 1784, frequentò la scuola di D. Corvi, ma anche l’ambiente dell’Academia di Francia, dove conobbe e poté studiare le opere di J. L. David. Nel 1876 espose a Palazzo Medici Procri morente, La casta Susanna, La moglie di Putifarre, Orfeo che piange Euridice e La morte di Epaminonda, che furono acquistati da Lord Bristol per la sua collezione. Nel 1805 presentò a Milano All’isola di Seriffo viene raccolta l’arca di Danae e Perseo e nel 1808 ottenne la cattedra di pittura di storia all’Accademia di Belle Arti di Napoli: qui la sua presenza contribuì alla svolta neoclassica della cultura artistica napoletana iniziata da J. B. Wicar. Per la committenza murattiana eseguì La Giustizia (Caserta, Palazzo Reale). Con la Restaurazione borbonica fu riconfermato dal 1816 nell’incarico accademico che mantenne fino 1819, e partecipò al riordinamento del Real Museo Borbonico. Tra le opere eseguite a Napoli figura anche La regina Sancia rinuncia al chiostro per la corona di Napoli (Napoli, Palazzo della Prefettura).
Chambery (Francia) 1754 - Napoli 1822
Allievo di L. Pecheux all'Accademia di Torino, nel 1782 fu premiato al concorso dell’Accademia di Parma per II greco Simone dinanzi a Priamo. Completò la sua formazione a Roma; qui, dal 1784, frequentò la scuola di D. Corvi, ma anche l’ambiente dell’Academia di Francia, dove conobbe e poté studiare le opere di J. L. David. Nel 1876 espose a Palazzo Medici Procri morente, La casta Susanna, La moglie di Putifarre, Orfeo che piange Euridice e La morte di Epaminonda, che furono acquistati da Lord Bristol per la sua collezione. Nel 1805 presentò a Milano All’isola di Seriffo viene raccolta l’arca di Danae e Perseo e nel 1808 ottenne la cattedra di pittura di storia all’Accademia di Belle Arti di Napoli: qui la sua presenza contribuì alla svolta neoclassica della cultura artistica napoletana iniziata da J. B. Wicar. Per la committenza murattiana eseguì La Giustizia (Caserta, Palazzo Reale). Con la Restaurazione borbonica fu riconfermato dal 1816 nell’incarico accademico che mantenne fino 1819, e partecipò al riordinamento del Real Museo Borbonico. Tra le opere eseguite a Napoli figura anche La regina Sancia rinuncia al chiostro per la corona di Napoli (Napoli, Palazzo della Prefettura).