Bellei Gaetano *
BELLEI GAETANO
Modena 1857 - 1922
Frequentò l'Accademia Atestina di Modena con A. Malatesta, e nel 1878 vinse il concorso Poletti (Il Francia davanti alla Santa Cecilia di Raffaello, Modena, Galleria Poletti) per studiare a Roma. Qui ebbe modo di seguire i corsi dell'Accademia di Francia e di quella di Spagna, e nei saggi inviati a Parma si fece notare per la ricerca di soluzioni veriste (Annunciazione, 1880, Modena, Galleria Poletti), o dai contenuti simbolici (Respha o Martirio dei Maccabei, 1881, Modena, Galleria Poletti). Nel 1883 soggiornò a Firenze dove entrò in rapporto con alcuni galleristi inglesi, che lo spinsero a una produzione di soggetti pittoreschi, di largo mercato e più volte replicati (Ride bene chi ride ultimo, presentato nel 1905 all’Esposizione Universale di Liegi). Autore anche di numerose pale d’altare (San Francesco, Assunta, Parrocchiale di Pievepelago, Modena; La beata Imelde, Modena, chiesa di San Domenico), fu noto soprattutto per i suoi vivaci interni d'osteria, appartenenti oggi a collezioni private. Dal 1893 lavorò come professore di figura presso l'istituto d’Arte della sua città.
Modena 1857 - 1922
Frequentò l'Accademia Atestina di Modena con A. Malatesta, e nel 1878 vinse il concorso Poletti (Il Francia davanti alla Santa Cecilia di Raffaello, Modena, Galleria Poletti) per studiare a Roma. Qui ebbe modo di seguire i corsi dell'Accademia di Francia e di quella di Spagna, e nei saggi inviati a Parma si fece notare per la ricerca di soluzioni veriste (Annunciazione, 1880, Modena, Galleria Poletti), o dai contenuti simbolici (Respha o Martirio dei Maccabei, 1881, Modena, Galleria Poletti). Nel 1883 soggiornò a Firenze dove entrò in rapporto con alcuni galleristi inglesi, che lo spinsero a una produzione di soggetti pittoreschi, di largo mercato e più volte replicati (Ride bene chi ride ultimo, presentato nel 1905 all’Esposizione Universale di Liegi). Autore anche di numerose pale d’altare (San Francesco, Assunta, Parrocchiale di Pievepelago, Modena; La beata Imelde, Modena, chiesa di San Domenico), fu noto soprattutto per i suoi vivaci interni d'osteria, appartenenti oggi a collezioni private. Dal 1893 lavorò come professore di figura presso l'istituto d’Arte della sua città.