Bazzaro Leonardo *
BAZZARO LEONARDO
Milano 1853 - Miazzina (Novara) 1937
Fratello di Ernesto, scultore, fu avviato allo studio della pittura da G. Fasanotti per passare quindi all'Accademia di Brera, dove frequentò fra gli altri il corso di G. Bertini. Inizialmente si dedicò alla pittura di interni animati da figure, interpretando i modelli di L. Bisi e G. Migliara con un rinnovato studio della luce e del colore (Veduta dell'interno di Sant'Ambrogio, esposto a Brera nel 1873). Sempre ai primi anni di attività risalgono Dopo il duello (vincitore nel 1875 del premio Fumagalli), Un mesto ufficio-cappella di Santa Maria delle Grazie (Milano, Galleria d’Arte Moderna), che ottenne nel 1878 il premio Girotti. Già noto al pubblico e ricercato dai mercanti, dalla fine degli anni '70 intensificò lo studio dal vero, approfondendo le ricerche sull’integrazione tra figura e ambiente naturale con risultati di forte suggestione sentimentale (Ave Maria, 1882, Milano, Galleria d'Arte Moderna). A partire da questo periodo il pittore trasse ispirazione anche dai paesaggi lagunari di Venezia e Chioggia, dove soggiornò a lungo e dalle vallate alpine della Lombardia e della Valle d'Aosta, dedicandosi nel contempo anche al ritratto (Ritratto della Marchesa Colombi, esposto a Torino nel 1884). Nel 1896 si trasferì nel novarese, dove trovò nuovi soggetti per i paesaggi e si accostò a temi di intimismo borghese (Tutto è gioia!, presentato a Venezia nel 1899) o legati alla vita dei campi (All'ovile, esposto a Genova nel 1896).
Milano 1853 - Miazzina (Novara) 1937
Fratello di Ernesto, scultore, fu avviato allo studio della pittura da G. Fasanotti per passare quindi all'Accademia di Brera, dove frequentò fra gli altri il corso di G. Bertini. Inizialmente si dedicò alla pittura di interni animati da figure, interpretando i modelli di L. Bisi e G. Migliara con un rinnovato studio della luce e del colore (Veduta dell'interno di Sant'Ambrogio, esposto a Brera nel 1873). Sempre ai primi anni di attività risalgono Dopo il duello (vincitore nel 1875 del premio Fumagalli), Un mesto ufficio-cappella di Santa Maria delle Grazie (Milano, Galleria d’Arte Moderna), che ottenne nel 1878 il premio Girotti. Già noto al pubblico e ricercato dai mercanti, dalla fine degli anni '70 intensificò lo studio dal vero, approfondendo le ricerche sull’integrazione tra figura e ambiente naturale con risultati di forte suggestione sentimentale (Ave Maria, 1882, Milano, Galleria d'Arte Moderna). A partire da questo periodo il pittore trasse ispirazione anche dai paesaggi lagunari di Venezia e Chioggia, dove soggiornò a lungo e dalle vallate alpine della Lombardia e della Valle d'Aosta, dedicandosi nel contempo anche al ritratto (Ritratto della Marchesa Colombi, esposto a Torino nel 1884). Nel 1896 si trasferì nel novarese, dove trovò nuovi soggetti per i paesaggi e si accostò a temi di intimismo borghese (Tutto è gioia!, presentato a Venezia nel 1899) o legati alla vita dei campi (All'ovile, esposto a Genova nel 1896).