Bazzani Luigi *
BAZZANI LUIGI
Bologna 1836 - Roma 1927
All’Accademia di Belle Arti di Bologna frequentò i corsi di architettura e nel 1856 ottenne un premio di prospettiva con II gabinetto gotico (Bologna, Accademia di Belle Arti). Viaggiò poi per studio in Francia e in Germania per stabilirsi nel 1861 a Roma, dove iniziò a lavorare come scenografo e decoratore. Nei dipinti da cavalletto adottò gli stessi criteri di fedeltà e verosimiglianza usati in teatro pur mantenendo una gamma tonale più naturalistica: vi rappresentò rovine classiche di Roma e Pompei (L'Arco di Settimio Severo, Trieste, Museo Revoltella; La colonna Traiana e II Portico d'Ottavia, entrambi a Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), antichi borghi e la Roma umbertina. Di gusto documentario risulta la serie di acquerelli sugli scavi di Pompei (Napoli, Museo Nazionale) e quella della Casa dei Vetii a Pompei (Roma, Museo Nazionale Romano). Come ornatista collaborò con C. Fracassini, di cui aveva sposato la sorella Elena, nel romano teatro Apollo (1862), in quello di Orvieto (1863) e in San Lorenzo fuori le Mura (1868); con C. Maccari nella sala Gialla del Senato (1882-1884), nel salone del Palazzo di Giustizia a Roma e nel Santuario di Loreto (1888-1895). Cooperò con gli architetti P. Piacentini, G. Koch e G. Sacconi e fu tra i cinque artisti chiamati a presentare il progetto definitivo per la decorazione del monumento a Vittorio Emanuele II. Dal 1881 insegnò a Roma.
Bologna 1836 - Roma 1927
All’Accademia di Belle Arti di Bologna frequentò i corsi di architettura e nel 1856 ottenne un premio di prospettiva con II gabinetto gotico (Bologna, Accademia di Belle Arti). Viaggiò poi per studio in Francia e in Germania per stabilirsi nel 1861 a Roma, dove iniziò a lavorare come scenografo e decoratore. Nei dipinti da cavalletto adottò gli stessi criteri di fedeltà e verosimiglianza usati in teatro pur mantenendo una gamma tonale più naturalistica: vi rappresentò rovine classiche di Roma e Pompei (L'Arco di Settimio Severo, Trieste, Museo Revoltella; La colonna Traiana e II Portico d'Ottavia, entrambi a Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), antichi borghi e la Roma umbertina. Di gusto documentario risulta la serie di acquerelli sugli scavi di Pompei (Napoli, Museo Nazionale) e quella della Casa dei Vetii a Pompei (Roma, Museo Nazionale Romano). Come ornatista collaborò con C. Fracassini, di cui aveva sposato la sorella Elena, nel romano teatro Apollo (1862), in quello di Orvieto (1863) e in San Lorenzo fuori le Mura (1868); con C. Maccari nella sala Gialla del Senato (1882-1884), nel salone del Palazzo di Giustizia a Roma e nel Santuario di Loreto (1888-1895). Cooperò con gli architetti P. Piacentini, G. Koch e G. Sacconi e fu tra i cinque artisti chiamati a presentare il progetto definitivo per la decorazione del monumento a Vittorio Emanuele II. Dal 1881 insegnò a Roma.