Barboni Vincenzo*
BARBONI VINCENZO
Città di Castello (Perugia) 1802 - 1859
Dopo un primo apprendistato presso il conterraneo G. Crosti, si perfezionò a Perugia, poi a Roma con T. Minardi e quindi a Bologna. Sin dalle prime opere (Sant'Andrea d'Avellino, Città di Castello, chiesa di San Giorgio) maturò un linguaggio composito, orientato sia al recupero delle forme della pittura umbra del Trecento sia del classicismo secentesco. Rientrato in patria nel 1832, ebbe impegnative commissioni come il Martirio di S. Lorenzo (1837, Città di Castello, Pinacoteca Comunale) dedicandosi anche alla ritrattistica (Antonio Lenzi e Orazio Bettacchini). Il successo ottenuto con l'arcaizzante Madonna e santi (1844) spinse il pittore a un'evoluzione in senso purista che dette nuovo impulso alla produzione degli ultimi anni.
Città di Castello (Perugia) 1802 - 1859
Dopo un primo apprendistato presso il conterraneo G. Crosti, si perfezionò a Perugia, poi a Roma con T. Minardi e quindi a Bologna. Sin dalle prime opere (Sant'Andrea d'Avellino, Città di Castello, chiesa di San Giorgio) maturò un linguaggio composito, orientato sia al recupero delle forme della pittura umbra del Trecento sia del classicismo secentesco. Rientrato in patria nel 1832, ebbe impegnative commissioni come il Martirio di S. Lorenzo (1837, Città di Castello, Pinacoteca Comunale) dedicandosi anche alla ritrattistica (Antonio Lenzi e Orazio Bettacchini). Il successo ottenuto con l'arcaizzante Madonna e santi (1844) spinse il pittore a un'evoluzione in senso purista che dette nuovo impulso alla produzione degli ultimi anni.