Bagetti Giuseppe Pietro *
BAGETTI GIUSEPPE PIETRO
Torino 1764 - 1831
A Torino, dopo gli studi di composizione musicale con G. B. Ottani, si dedicò a quelli di architettura civile. Frequentò anche lo studio del disegnatore bolognese P. G. Palmieri, perfezionandosi nella tecnica dell'ac-querello: acquisita una straordinaria perizia nel disegno topografico, nel 1793 fu nominato da Vittorio Amedeo III «regio disegnatore di vedute e paesi». Dal 1796, con l'arrivo dei francesi, fu accreditato presso la nuova amministrazione, seguendo gli spostamenti delle armate come ingénieur géographe artiste: ne nacquero le vedute, i disegni e la serie di acquerelli con la tersa e pittoresca documentazione delle campagne napoleoniche, in Piemonte, in Veneto e in Germania, oggi conservati a Parigi, a Versailles e a Torino. In seguito soggiornò a lungo a Parigi, dove nel 1811 fu insignito della Legion d’Onore e ottenne la medaglia d'oro al Salon del 1812. Parallelamente coltivò la pittura di paesaggio (Paesaggio montagnoso con insenature presso la costa, ante 1808, Torino, Accademia Albertina) e partecipò alle esposizioni torinesi del 1805, 1820 e 1832. Con la Restaurazione fece ritorno a Torino, incaricato di eseguire una serie di dipinti con i fatti d'arme gloriosi di casa Savoia per Vittorio Emanuele I (Assalto alla città di San Quintino, ante 1822, Torino, Palazzo Reale) e di paesaggi d'invenzione per Carlo Felice (La Sacra di San Michele, ante 1830, Torino, Palazzo Reale). Nel 1822 divenne insegnante della Reale Accademia di Belle Arti; nel 1826 fu insignito dell’ordine Mauriziano e nel 1827 pubblicò il trattato Analisi dell'unità d'effetto nella Pittura e della imitazione nelle Belle Arti.
Torino 1764 - 1831
A Torino, dopo gli studi di composizione musicale con G. B. Ottani, si dedicò a quelli di architettura civile. Frequentò anche lo studio del disegnatore bolognese P. G. Palmieri, perfezionandosi nella tecnica dell'ac-querello: acquisita una straordinaria perizia nel disegno topografico, nel 1793 fu nominato da Vittorio Amedeo III «regio disegnatore di vedute e paesi». Dal 1796, con l'arrivo dei francesi, fu accreditato presso la nuova amministrazione, seguendo gli spostamenti delle armate come ingénieur géographe artiste: ne nacquero le vedute, i disegni e la serie di acquerelli con la tersa e pittoresca documentazione delle campagne napoleoniche, in Piemonte, in Veneto e in Germania, oggi conservati a Parigi, a Versailles e a Torino. In seguito soggiornò a lungo a Parigi, dove nel 1811 fu insignito della Legion d’Onore e ottenne la medaglia d'oro al Salon del 1812. Parallelamente coltivò la pittura di paesaggio (Paesaggio montagnoso con insenature presso la costa, ante 1808, Torino, Accademia Albertina) e partecipò alle esposizioni torinesi del 1805, 1820 e 1832. Con la Restaurazione fece ritorno a Torino, incaricato di eseguire una serie di dipinti con i fatti d'arme gloriosi di casa Savoia per Vittorio Emanuele I (Assalto alla città di San Quintino, ante 1822, Torino, Palazzo Reale) e di paesaggi d'invenzione per Carlo Felice (La Sacra di San Michele, ante 1830, Torino, Palazzo Reale). Nel 1822 divenne insegnante della Reale Accademia di Belle Arti; nel 1826 fu insignito dell’ordine Mauriziano e nel 1827 pubblicò il trattato Analisi dell'unità d'effetto nella Pittura e della imitazione nelle Belle Arti.