Autoriello Francesco *
AUTORIELLO FRANCESCO
Napoli 1824 - 1894
Da autodidatta si avvicinò giovanissimo allo studio della pittura, perfezionandosi poi, dal 1855, all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Alla Promotrice napoletana espose per la prima volta nel 1862 un quadro di tema biblico, Le figlie di Jefte, cui seguirono, nel 1864, Virtù e lavoro, opera «piena di sentimento e osservazione del vero» e quadri di genere nei tre anni seguenti. Nel tema storico si impegnò con la grande tela L'Assassinio dell'Ammiraglio Coligny nella notte di S. Bartolomeo (Napoli, Museo di Castel Nuovo), presentato all'Esposizione Nazionale di Napoli del 1877 e con Socrate che visita Aspasia, esposto a Torino nel 1884. Nella produzione degli anni seguenti (Vendemmiatori precoci, esposto a Napoli nel 1886; L'operaio e la sua famiglia, esposto a Milano nel 1893) compaiono anche quadri d'interno (Consulto in convento, 1887, Napoli, coll. privata) dove si sente l'influenza dell'opera di G. Toma. Autore delle tele nel soffitto della chiesa di San Francesco a Cava dei Tirreni, nel 1881 ottenne l'incarico presso la cattedra di figura all’Accademia di Napoli.
Napoli 1824 - 1894
Da autodidatta si avvicinò giovanissimo allo studio della pittura, perfezionandosi poi, dal 1855, all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Alla Promotrice napoletana espose per la prima volta nel 1862 un quadro di tema biblico, Le figlie di Jefte, cui seguirono, nel 1864, Virtù e lavoro, opera «piena di sentimento e osservazione del vero» e quadri di genere nei tre anni seguenti. Nel tema storico si impegnò con la grande tela L'Assassinio dell'Ammiraglio Coligny nella notte di S. Bartolomeo (Napoli, Museo di Castel Nuovo), presentato all'Esposizione Nazionale di Napoli del 1877 e con Socrate che visita Aspasia, esposto a Torino nel 1884. Nella produzione degli anni seguenti (Vendemmiatori precoci, esposto a Napoli nel 1886; L'operaio e la sua famiglia, esposto a Milano nel 1893) compaiono anche quadri d'interno (Consulto in convento, 1887, Napoli, coll. privata) dove si sente l'influenza dell'opera di G. Toma. Autore delle tele nel soffitto della chiesa di San Francesco a Cava dei Tirreni, nel 1881 ottenne l'incarico presso la cattedra di figura all’Accademia di Napoli.