Armenise Raffaele *
ARMENISE RAFFAELE
Bari 1852 - Milano 1925
Formatosi nella città natale presso il pittore N. Zito, si trasferì nel 1869 a Napoli per frequentare l'istituto di Belle Arti. Presente dal 1872 alle promotrici napoletane, nel 1875 vi espose II maresciallo d'Ancre o II favorito (Bari, Pinacoteca Provinciale); nello stesso anno aprì uno studio a Capodimonte avviando una fortunata produzione di genere sulla scia di M. Fortuny. Trasferitosi a Milano nel 1881 per collaborare allo stabilimento oleografico del suocero U. Borzino mantenne, negli anni seguenti, una costante presenza espositiva. Con una fertile attività di illustratore contribuì a diffondere il suo inesauribile repertorio di monaci gaudenti e armigeri, spesso su formule vicine a Meissonier, o di figure tratte dalle fotografie di G. Conrad. Pittore-decoratore di talento, eseguì gli affreschi nella Villa Bernasconi a Mendrisio e, per il teatro Petruzzelli di Bari, il sipario (L'ingresso del doge Pietro Orseolo II a Bari nel 1002, 1899- 1901, perduto), le decorazioni della cupola (Il carro di Tespi, La corsa romana, Il torneo medioevale, La corrida, perduti), dei soffitti del foyer e del Circolo Unione (1901-1903). Si dedicò anche al ritratto e al paesaggio, dove riprese soprattutto la sua terra.
Bari 1852 - Milano 1925
Formatosi nella città natale presso il pittore N. Zito, si trasferì nel 1869 a Napoli per frequentare l'istituto di Belle Arti. Presente dal 1872 alle promotrici napoletane, nel 1875 vi espose II maresciallo d'Ancre o II favorito (Bari, Pinacoteca Provinciale); nello stesso anno aprì uno studio a Capodimonte avviando una fortunata produzione di genere sulla scia di M. Fortuny. Trasferitosi a Milano nel 1881 per collaborare allo stabilimento oleografico del suocero U. Borzino mantenne, negli anni seguenti, una costante presenza espositiva. Con una fertile attività di illustratore contribuì a diffondere il suo inesauribile repertorio di monaci gaudenti e armigeri, spesso su formule vicine a Meissonier, o di figure tratte dalle fotografie di G. Conrad. Pittore-decoratore di talento, eseguì gli affreschi nella Villa Bernasconi a Mendrisio e, per il teatro Petruzzelli di Bari, il sipario (L'ingresso del doge Pietro Orseolo II a Bari nel 1002, 1899- 1901, perduto), le decorazioni della cupola (Il carro di Tespi, La corsa romana, Il torneo medioevale, La corrida, perduti), dei soffitti del foyer e del Circolo Unione (1901-1903). Si dedicò anche al ritratto e al paesaggio, dove riprese soprattutto la sua terra.