Alessio Valerio*
ALESSIO VALERIO
Piove di Sacco (Padova) 1831 - 1922
Allievo dell'Accademia di Venezia dal 1852 al 1856, alla fine dei corsi vinse il premio di pittura, ex aequo con T. Cremona, con il saggio: Davide prostrato a terra richiede a Dio che gli doni la vita del figlio avuto da Betsabea. Nel 1860 tornò a Padova dove tenne la cattedra di disegno all’Istituto Tecnico. Fra il 1867 e il 1869 realizzò la sua opera più significativa, il sipario per il teatro Comunale della sua città, dove illustrava L'ingresso delle truppe italiane a Piove di Sacco. Superando la tradizionale iconografia allegorica scelse un impianto compositivo e narrativo prossimo ai modi del Realismo lombardo con un risultato del tutto nuovo nell'Italia settentrionale: l'individuazione veloce dei ritratti, l’uso della bicromia dei fondi mostrano la conoscenza di esempi francesi e del repertorio illustrativo diffuso nel Veneto. Nelle opere di tema religioso preferì un linguaggio più tradizionale (Madonna con il bambino nella chiesa di Rovigno e San Leonardo di Lomonges nella chiesa di Conche nel Piovese), mentre nel paesaggio ricercò effetti studiati dal vero (Inondazione a Piove di Sacco, 1890).
Piove di Sacco (Padova) 1831 - 1922
Allievo dell'Accademia di Venezia dal 1852 al 1856, alla fine dei corsi vinse il premio di pittura, ex aequo con T. Cremona, con il saggio: Davide prostrato a terra richiede a Dio che gli doni la vita del figlio avuto da Betsabea. Nel 1860 tornò a Padova dove tenne la cattedra di disegno all’Istituto Tecnico. Fra il 1867 e il 1869 realizzò la sua opera più significativa, il sipario per il teatro Comunale della sua città, dove illustrava L'ingresso delle truppe italiane a Piove di Sacco. Superando la tradizionale iconografia allegorica scelse un impianto compositivo e narrativo prossimo ai modi del Realismo lombardo con un risultato del tutto nuovo nell'Italia settentrionale: l'individuazione veloce dei ritratti, l’uso della bicromia dei fondi mostrano la conoscenza di esempi francesi e del repertorio illustrativo diffuso nel Veneto. Nelle opere di tema religioso preferì un linguaggio più tradizionale (Madonna con il bambino nella chiesa di Rovigno e San Leonardo di Lomonges nella chiesa di Conche nel Piovese), mentre nel paesaggio ricercò effetti studiati dal vero (Inondazione a Piove di Sacco, 1890).