Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Scaramuzza Camillo *

SCARAMUZZA CAMILLO
Parma 1843 - 1915
Nipote del più rinomato Francesco, da cui venne con ogni probabilità avviato all’arte, fu poi allievo dell’Accademia parmense a partire dal 1857. Il dipinto Corso d'acqua (presentato alla Società di Incoraggiamento di Parma nel 1864, Parma, Accademia di Belle Arti) testimonia, nella semplificata costruzione spaziale e nella luminosità diffusa, l’adesione ai modi dei Carmignani; in opere successive (Vallata del torrente Baganza, 1872, Parma, coll. Cassa di Risparmio; Circo in una piazza di paese, comune di Zibello, Parma; Studio dal vero presso Fiorenzuola, 1879, comune di Fidenza, Parma) l’uso di forti contrasti di chiaroscuro, rimanda alla pittura della Scuola toscana, conosciuta all’Esposizione Nazionale di Parma del 1870. Dal 1861 espose con discontinuità alle mostre della Società di Incoraggiamento parmense, mentre partecipò più assiduamente alle rassegne italiane (fra le altre, a Bologna, nel 1867: Le Alpi di Succiso negli Appennini Parmensi, Parma, Galleria Nazionale). A partire dagli anni ’80 abbandonò quasi del tutto la pittura di cavalletto per dedicarsi, invece, all'attività di decoratore e scenografo.
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