Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Prampolini Alessandro *

PRAMPOLINI ALESSANDRO
Reggio nell'Emilia 1823 - 1865
La prima formazione avvenne in patria sulle orme di P. Minghetti, che lo associò alla realizzazione di opere decorative e lo indirizzò alla pittura di paese. Dopo frequentò i corsi di paesaggio di G. Fontanesi. I rari documenti della sua prima produzione testimoniano di questo avvio, unitamente all’attenzione per il linguaggio purista di A. Chierici: all’Esposizione dell'Accademia Atestina di Modena del 1844 comparvero infatti una copia da Fontanesi e un Interno del Colosseo tratto da Chierici (Reggio nell’Emilia, Galleria Fontanesi). Nel 1849 ottenne un sussidio annuale per il perfezionamento a Roma, dove lavorò in compagnia di A. Castelli nei luoghi canonici della città e della campagna romana (taccuini in coll. privata). Il ponte dell'Ariccia (1853, Reggio nell'Emilia, Musei Civici), ampia veduta aerea inviata in patria come saggio di pensionato, mostra il superamento del linguaggio fontanesiano e l’approdo a un paesaggismo di vena romantica. A Roma l’artista ottenne ampio successo anche come scenografo (presso il teatro Apollo), attività che, anche rientrato a Reggio, affiancò sempre alla pittura di cavalletto, nella quale emerge la ripresa scenografica e pittoresca (Porta San Nazario, Reggio nell’Emilia, Musei Civici). Nel 1859 fu nominato professore della Scuola Normale di Reggio per gli insegnamenti di disegno geometrico, ornato e prospettiva.
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