Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Nomellini Plinio *

NOMELLINI PLINIO
Livorno 1866 - Firenze 1943
Allievo a Livorno di N. Betti, passò poi a Firenze per studiare con G. Fattori. Da T. Signorini e S. Lega fu introdotto nel gruppo di artisti che si ritrovavano alla trattoria “del Volturno”, diventando presto attivo nei dibattiti che animavano quell'ambiente. Esordì alla Promotrice fiorentina nel 1886, ma il primo dipinto che suscitò l’interesse della critica fu II fieno, presentato nel 1888 (inviato anche all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori). L’adesione ai modi impressionisti e la polemica con Fattori, dopo la contrastata mostra delle opere dei Mulleristi alla Promotrice del 1890, lo spinsero a lasciare Firenze per trasferirsi a Genova. Qui mise a punto il suo metodo divisionista, anche grazie al continuo scambio con G. Pellizza da Volpedo, conosciuto nel 1888 e poi ritrovato in Liguria. Dai soggetti sulla condizione operaia (La diana del lavoro, Mattino in officina, 1893, coll. privata), i suoi interessi si diversificarono toccando anche le tematiche fantastiche oppure oniriche (La colonna di Fumo, 1900, Piacenza, Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi) o legate al vitalismo mitico (Ultimo raggio di sole, 1900, coll. privata). Il mutamento, maturato anche nel fertile rapporto con il “cenacolo di Albaro”, si svolse in ar-monica attinenza con lo stile adottato (Sinfonia della luna, polittico, esposto alla Biennale di Venezia del 1899, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca’ Pesaro; Migrazione di uomini, 1904, Udine, Museo Civico). In questi anni collaborò alla rivista La Riviera Ligure anche con alcuni soggetti garibaldini, poi rielaborati in imponenti pitture a olio (Garibaldi, 1907, Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori). Rientrato definitivamente in Toscana, si stabilì prima a Torre del Lago (Lucca), inserendosi nell'ambiente artistico che circondava il musicista G. Puccini, quindi nel 1908 a Viareggio. L'intensa attività espositiva aveva frattanto consolidato la sua fama. Per la Biennale di Venezia del 1907 eseguì l'allestimento del padiglione internazionale dedicato all’”Arte del Sogno”.
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