Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Mangiarelli Guglielmo*

MANGIARELLI GUGLIELMO
Perugia 1846 - Roma 1917
Allievo di S. Valeri all’Accademia di Perugia, maturò nel rigore purista delle norme accademiche, mettendosi in luce nei concorsi scolastici, ma orientandosi anche verso il nuovo. Durante il ventennio di maggiore attività (1862-1880 ca.), grazie anche ai soggiorni a Venezia, Firenze e Roma e a quello in Francia, l'artista conferì alla propria ricerca un respiro aperto alle più aggiornate esperienze contemporanee. Un tema come la Fiera di Monteluce, proposto in numerose varianti a partire dalla prima grande versione presentata nel 1868 a Firenze (un bozzetto è all'Accademia di Perugia), segnava già il netto distacco dalla retorica dei soggetti sacri o storici, sulla scorta di esperienze maturate nella città toscana e a contatto con F. Faruffini (di cui nel 1869 sposerà la vedova). La Morte di santa Sofia, saggio finale del perfezionamento a Roma (1868, riproposta a Parma nel 1870 e a Perugia nel 1899), rappresentò il punto di equilibrio tra composta narrazione e sottili vibrazioni sentimentali, quasi di marca naturalista. Dovette comunque essere l'esperienza fatta a Parigi, dove al Salon del 1875 presentò una versione della Fiera di Monteluce e La vendange-route de Perouse, a neutralizzare gli ultimi residui di una cultura accademica presto superata con una produzione di motivi en plein air, particolarmente congeniali alla fresca capacità percettiva del pittore (Nevicata a Perugia, esposto a Genova e a Torino nel 1876; Sulle colline umbre, esposto a Milano nel 1880). Dopo il trasferimento a Roma (1877), la sporadica partecipazione alle mostre degli Amatori e Cultori (1882, La semenza del grano; 1885, Lago di Albano; 1890, Vendemmia) lasciò il posto, negli ultimi anni, a interessi antiquari.
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