Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Lampi Giovanni Battista *

LAMPI GIOVANNI BATTISTA
Romeno (Trento) 1751 - Vienna 1830
Fu avviato alla pittura dal padre Mattia e realizzò le prime opere per la committenza locale, privata ed ecclesiastica. Nonostante le controverse notizie sulla formazione successiva, le opere del periodo sembrano rimandare alla cultura austriaca e in particolare ai modi del conterraneo P. Troger (pala Triangi, 1772, chiesa di Malé, Trento). Nel 1773 si trovava a Verona, dove fu accolto all'Accademia di Belle Arti. Fatto ritorno a Trento almeno dal 1775, conservò anche in seguito continui contatti con il Veneto, come mostra l’inclinazione tiepolesca, evidente nella pala di Sant'Andrea per la chiesa di Aldeno (1781). Ma il suo vero talento si rivelò nella ritrattistica: in opere come il ritratto di Vincenzo Alberto Colico (1778 ca.) o quello dei Coniugi Gezzi (1779, tutti e due a Trento, Castello del Buonconsiglio) erano anticipate qualità che gli permetteranno di fondare a Trento una qualificata e vitale tradizione, rendendolo presto uno dei più ricercati ritrattisti delle corti europee. Dal 1783 fu a Vienna (Elisabetta d'Austria, Innsbruck, Damenstift; Eli-sabetta di Württemberg, Firenze, Uffizi), nel 1788 fu chiamato in Polonia, dal 1790 al 1797 a Pietroburgo. All’ultimo periodo, trascorso a Vienna, appartengono ritratti ufficiali e aulici (A. Canova, 1806, Vienna, Österreichische Galerïe), ma anche immagini più intense e legate all’ambiente familiare (G. Battista Lampi junior con il nipote, Innsbruck, Museo Ferdinandeum). Con il severo Autoritratto del 1728 (Vienna, Österreichische Galerïe) si chiudeva la sua fortunata vicenda artistica.
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