Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Grosso Giacomo *

GROSSO GIACOMO
Cambiano (Torino) 1860 - Torino 1938
Allievo di A. Gastaldi all’Accademia Albertina di Torino, fece le sue prime prove traendo ritratti da fotografie. La produzione giovanile rivela l’influenza di F.P. Michetti, di G. Favretto e G. De Nittis, ammirati all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880. Nel 1881 esordì al Circolo degli Artisti (Amusant) e dal 1882 prese parte con regolarità alle mostre annuali della Promotrice torinese. Con La cella delle pazze (presentato all’Esposizione Nazionale di Torino nel 1884, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna), ispirato a un'opera di G. Verga, si cimentò in un audace saggio di pittura verista, che suscitò scalpore imponendosi al-l'attenzione della critica anche per la ricerca di insoliti effetti luministici. Dopo un primo soggiorno a Parigi nel 1886 vi fece ritorno ripetutamente. Negli anni '90 dipinse tele di sicuro effetto, per le grandi dimensioni e i soggetti anticonvenzionali (La nuda, 1896, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna; La femme, 1895, Asti, Pinacoteca Civica). I ritratti gli furono commissionati dalla buona società torinese come segno di prestigio e ottennero riconoscimenti internazionali: a Parigi nel 1896 con Ritratto della signora Sacco-Oytana e a Vienna nel 1899 con Virginia Reyter (entrambi a Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). A partire dal 1901 si recò spesso in Argentina, mentre dal 1906 fu titolare della cattedra di pittura all’Accademia Albertina. Si dedicò saltuariamente anche al paesaggio, realizzando vedute di Torino, di Venezia e delle Alpi. Nel 1912, la Biennale di Venezia gli dedicò una mostra personale con trentaquattro opere.
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