Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Grigoletti Michelangelo *

GRIGOLETTI MICHELANGELO
Rorai Grande (Pordenone) 1801 - Venezia 1870
Di origini contadine, grazie all’appoggio di uno zio sacerdote, ebbe l’opportunità di frequentare dal 1820 al 1829 l'Accademia di Venezia, dove seguì i corsi di T. Matteini e di O. Politi. Esordì nel 1824 all'Esposizione annuale con Giove che accarezza Amore, un dipinto di chiare forme neoclassiche. Nelle prove accademiche più apprezzate (Erminia e Tancredi, 1826, Trieste, Museo Revoltella, Lucia ai piedi dell'Innominato, 1829) la critica riconobbe la correttezza del disegno, frutto di un lungo esercizio di studio sui maestri del Cinquecento veneto. Nel 1835 si aggiudicò il concorso per un quadro destinato alla chiesa di Sant'Antonio Nuovo a Trieste, inaugurando una stagione di intensa attività pittorica caratterizzata da numerose commissioni sacre in area veneta e friulana. Risale al 1838 l’incarico da parte dell’imperatore Ferdinando I per l’esecuzione della tela I due Foscari (bozzetto a Pordenone, Museo Civico), terminata nel 1842 e consegnata l'anno seguente a Vienna. Il soggiorno viennese gli consentì di aggiornarsi sulle contemporanee esperienze Biedermeier. La sua ormai ampia notorietà fu confermata anche all’estero: nel 1846 ricevette dal cardinale primate d’Ungheria il prestigioso incarico di una Vergine Assunta per la chiesa di Esztergom, dove ridusse il modello tizianesco in eleganti simmetrie e rigore puristi. Negli anni seguenti, a partire dall’Annunciazione di Trento del 1857, la sensibilità purista lo avvicinò ai pittori del primo Quattrocento veneto. Raggiunse talvolta esiti di attardata severità neoclassica, ben avvertibile nei due dipinti laterali per la chiesa di Esztergom, incompiuti e terminati dagli allievi N. Nani e C. Blaas. La sua fama rimane legata alla ritrattistica, genere che gli appartenne fin dagli inizi della carriera e che elaborò su motivi desunti da L. Lipparini e dalla coeva scuola veneta, interpretati però con una spigliatezza formale tutta personale (Virginia Sartorelli, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro; Ritratto della famiglia Fossati Paris, 1828-1829, coll. privata).
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