Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Gazzarrini Tommaso*

GAZZARRINI TOMMASO
Livorno 1790 - Firenze 1853
Studente all'Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 1820 vinse il pensionato a Roma dove rimase fino al 1824, inviando i suoi saggi annuali alle esposizioni accademiche (1823, Bacco giacente, Firenze, Opificio delle Pietre Dure). Fin dal 1825 si dedicò alla pittura devozionale, ottenendo importanti commissioni, come quelle per il Duomo di Livorno, per il quale eseguì nel 1832 la Traslazione del corpo di Santa Giulia e in seguito II riposo durante la fuga in Egitto, L'Eucarestia, La Trasfigurazione e L'apparizione del Sacro Cuore a Santa Maria Alacoque. Nel 1837 ottenne la nomina di professore all'Accademia fiorentina, ruolo che mantenne fino alla morte. Per la prima volta nel 1841, accanto ai consueti temi religiosi, presentò alla Mostra accademica una Veduta interna di un convento, opera vicina ai soggetti di M. Granet, e anche un quadro di genere (Mendicante). Nel 1842 espose a Trieste un San Carlo Borromeo, eseguito per la chiesa di San Benedetto di Livorno, e una Veduta del Trasimeno. Nel 1861 comparve all’Esposizione Nazionale di Firenze II divino infante adorato dagli angeli, passato poi nelle collezioni del Palazzo Reale di Torino.
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