Gaibazzi Giovanni*
Parma 1808 - 1888
All'Accademia di Parma conseguì nel 1834 il gran premio di Pittura con Ulisse e Pirro si presen-tano a Filottete nell'isola di Nasso (Parma, Galleria Nazionale), opera carica di citazioni da G. Landi, modello recuperato attraverso G. Tebaldi, che di Gaibazzi fu maestro. Negli stessi anni eseguiva Samuele con David fanciullo (Parma, Pinacoteca Stuard) e due ottagoni con lo Stemma di Maria Luigia nella sala della par-mense biblioteca Palatina. Fra il 1836 e il 1840 soggiornò a Roma, di dove inviava nel 1837 il Gladiatore ferito e nel 1839 La disperazione di Caino (entrambi a Parma, Galleria Nazionale). Per la duchessa Maria Luigia portò a termine la tela con i Santi Pietro e Paolo (1837, ora nel Vescovado di Parma) e San Carlo Borromeo (1839, Parma, Galleria Nazionale), nella quale ai modi nazareni dello sfondo si contrappone il forte verismo del volto del santo. Nel 1840 l'artista era ancora a Roma, dove lavorava nella Villa di M. Torlonia. Una sanguigna con La S. Famiglia con San Giovannino (coll. privata), di delicata intimità domestica, attesta l’adesione ai modi minardiani. Ritornato a Parma, divenne professore di pittura all’Accademia e proseguì la sua fruttuosa carriera, lavorando per la committenza privata e per quella eccle-siastica, sia in città (chiese di Santa Maria del Quartiere, Gesù che risana gli infermi, 1842; di San Vitale, Madonna Assunta, 1843; di San Rocco, Crocifisso, 1857; Duomo, affreschi) sia in provincia (Parrocchiale di Vaestano, Assunta, 1857). Dal 1864 fu assiduo alle mostre della Società d’Incoraggiamento di Parma, spesso con ritratti ufficiali (1864, Ritratti di S. M. il re e di Garibaldi; 1879, Ritratto della regina) e con soggetti di genere (1874, Accattone). Alla Mostra Nazionale di Parma del 1870 presentò Una battaglia tra Greci e Turchi e a quella di Bologna del 1888 un Vecchio che fa le calze.