Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Fortuny Y Carbò Mariano José*

FORTUNY Y CARBÓ MARIANO JOSÉ
Reus (Spagna) 1838 - Roma 1874
A Barcellona frequentò lo studio dello scultore T. Ribot e in seguito l'Accademia, vincendo nel 1858 il pensionato di Roma: il suo studio nella città italiana divenne presto, insieme al Caffè Greco, il luogo di ritrovo dei giovani artisti spagnoli. Nel 1860 gli fu commissionato un dipinto celebrativo per la vittoria della Spagna sul Marocco: i disegni preparatori realizzati in Nordafrica per l’occasione ebbero tale successo a Barcellona da consentirgli di compiere un viaggio a Parigi, dove poté vedere le opere R. Bonheur, E. Fro- mentin, J. L. E. Meissonier. Nel 1862 conobbe a Firenze A. Cecioni e nel 1863 visitò Napoli per incontrare D. Morelli, artisti con i quali strinse una solida amicizia. In questo primo periodo dipinse soprattutto quadri d'ambiente, particolarmente con figure in abiti del XVIII secolo, maturando quello stile brillante e luminoso, con la pennellata mossa e pastosa, che sarà un elemento essenziale della sua fortuna. Nel 1866 entrava nel novero dei più valutati artisti del mercante A. Goupil. Nel 1867 sposava Cecilia, figlia del pittore F. Madrazo, e iniziava La vicaria, che per la grande risonanza ottenuta a Roma e, nel 1870, a Parigi, consolidò la fama dell'artista e la diffusione della sua vivace e disimpegnata maniera. Dopo un periodo in Spagna ritornò a Ro-ma nella residenza di Villa Martinori, che aveva arredato con un gusto eclettico che diede l’avvio alla moda dell’atelier elegante di fine secolo. Dopo un soggiorno a Parigi e a Londra, si recò a Portici, vicino Napoli, e vi dipinse vedute dal vero. Rientrò quindi a Roma, dove morì mentre attendeva alla grande composizione della Cena Borgia.
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