Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Collignon Giuseppe*

COLLIGNON GIUSEPPE
Castelnuovo Berardenga (Siena) 1778 - Firenze 1863
Studiò all’Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1793 al 1803, aggiudicandosi diversi premi ai concorsi scolastici. Nel 1801 eseguì su commissione Pietro l'Eremita che rimprovera Tancredi (Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti), dove si avvertono le indicazioni di un rinnovamento accademico sui modelli cinquecenteschi e bolognesi. Dal 1803 fu per un periodo di studio a Roma; tornato a Firenze, dal 1807 cominciò a lavorare per chiese e conventi della regione, eseguendo dipinti devozionali in stile neoclassico (Beato Balduino che riceve il tributo dal principe di Gallura, 1812, per il Duomo di Pisa). Nel 1814 fu nominato direttore dell’Accademia di Siena e dallo stesso periodo partecipò alla decorazione di Palazzo Pitti, per cui affrescò alcune sale con soggetti mitologici. Nel frattempo otteneva ripetute ordinazioni per le chiese senesi (Santa Teresa e San Giovanni della Croce, 1825, chiesa del Carmine). Concluso il suo compito all’Accademia di quella città tornò a vivere a Firenze, dove nel 1834 dipinse La morte di Lucrezia romana (Firenze, foyer del teatro della Pergola). Nel 1842 donò un suo Autoritratto alla Galleria degli Uffizi.
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