Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Cima Luigi *

CIMA LUIGI
Villa di Mel (Belluno) 1860 - 1944
Dopo l’esordio nel 1876 all'Esposizione Nazionale di Milano con Interno della basilica di San Marco, si iscrisse all'Accademia di Venezia dove seguì i corsi di G. Favretto e P. Molmenti; dal 1880 al 1882 figurò tra gli allievi di E. De Blaas ed espose i primi paesaggi alla mostra veneziana del 1881. La sua vasta produzione pittorica, costituita in parte da dipinti di dimensioni ridotte, almeno fino agli inizi del Novecento risentì della lezione ciardiana e favrettiana e fu per lo più ispirata al paesaggismo veneto percepito con genuina immediatezza e trattato con semplicità compositiva, dalla tavolozza chiara e brillante (Il ritorno dal pascolo, esposto a Torino nel 1884, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). In un intenso percorso espositivo ottenne consensi alle mostre di Genova (1887, Un canale a Venezia), a Monaco (1889, Il ritorno delle Sel-ve), a Milano (1889, Primi sintomi, Addio), a Venezia (1887, Estate, Angoscia materna, Aprile, Beniamino, 1895, Vacche alla pozza, Nevicata; 1897, I fabbri), a Torino (1898, Alla sagra del villaggio). Amareggiato per l’esclusione dalla Biennale veneziana del 1903, vi espose ancora nel 1905 (L'inverno) ma poi si ritirò nel paese natale e non partecipò più alle esposizioni. Cima affrontò anche soggetti di animali, nature morte e composizioni religiose.
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