Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Ciardi Beppe *

CIARDI BEPPE
Venezia 1875 - Quinto di Treviso (Treviso) 1932
Figlio di Guglielmo, pur avendo intrapreso gli studi di scienze naturali all’Università di Padova, coltivò fin dalla giovinezza l’indirizzo artistico ricevuto dal padre e dallo zio materno G. F. Locatello. Nel 1894 presentò alla Triennale milanese tre gruppi di studi dal vero e solo dal 1896 frequentò l'Accademia di Belle Arti di Venezia come allievo di E.Tito. Da quell’anno ebbe inizio la vasta produzione di paesaggi e di soggetti agresti che ebbero ampia diffusione, presentati assiduamente alle mostre di Milano (1897, Peschi in fiore, Meriggio-Alpi venete), di Firenze (1896-1897, Giorno di pioggia a Zoldo alto, Interno di cucina), di Torino (1896, Al pascolo, Studi dal vero; 1898, Plenilunio, Scirocco-Venezia, Sera di marzo, Tiepido sole, Primavera-Estate-Autunno) e alle biennali veneziane (1899, Terra in fiore, trittico, Udine, Galleria d'Arte Moderna; Monte Rosa). Nel 1900 Ciardi ottenne a Brera il premio Fumagalli (La parabola delle agnelle, trittico) e partecipò alla mostra romana della Società “In Arte Libertas” con Sulle Alpi (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). L'artista trascorse la vita fra Venezia, Canove di Asiago e Quinto, profondamente legato, come il padre, alla campagna trevigiana che ispirò larga parte della sua produzione pittorica. L'amicizia con V. Gru-bicy lo aveva avvicinato alla pittura di G. Segantini e al Divisionismo, esperienza da cui derivò una personale, incisiva interpretazione dei soggetti alpestri (Vacche all'abbeveratoio, 1905, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro; Vacca bianca, 1909, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). La Biennale veneziana del 1912 gli dedicò una sala con 45 opere e nell’edizione del 1935 l’artista venne ricordato con una mostra postuma di 27 opere.
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