Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Cavalleri Vittorio *

CAVALLERI VITTORIO
Torino 1860 - 1938
Dal 1878 studiò all’Accademia Albertina di Torino con E. Gamba, A. Gastaldi e P. C. Gilardi. Fu assiduo alle manifestazioni del Circolo degli Artisti di Torino dal 1883 (Sentiero, Un raggio di sole) al 1917 e a quelle della Promotrice dal 1885 al 1923. Nel 1884 ottenne i primi consensi all'Esposizione Generale torinese con tre opere che riassumono i soggetti preferiti dall’artista: una scena di genere, un ritratto e uno studio dal vero. Il successo venne confermato l’anno successivo, alla Promotrice, da Le zappe abbandonate, d’ispirazione prossima a J. F. Millet. Nel 1885 si stabilì a Gerbido, presso Torino, lavorando dal vero con par-ticolare attenzione alla definizione della luce (Triste inverno, 1889; Ritratto di bimba, 1896; Flora alpina, 1902, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Nel 1889 soggiornò a Parigi, senza tuttavia modificare il proprio stile, e dal 1895 al 1910 partecipò alle Biennali di Venezia. Nel Cortile del castello di Issogne (1908, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), la resa atmosferica del motivo, ripreso più volte dall’artista, mostra la progressiva assunzione di valenze simboliste. Cavalieri trattò anche la pittura religiosa con opere da cavalletto (Veduta della Palestina, esposta alla Mostra d'Arte Sacra di Torino nel 1898) e decorazioni murali: fra l'altro, nel Santuario della Colletta in val Strona (1895) e nella cappella del Cimitero di Luzzogno, entrambi nel novarese.
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