Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Böcklin Arnold *

BÖCKLIN ARNOLD
Basilea (Svizzera) 1827 - Fiesole (Firenze) 1901
Formatosi tra il 1845 e il 1847 all'Accademia di Düsseldorf compì negli anni seguenti viaggi di studio a Bruxelles e Anversa per studiare la pittura fiamminga, e a Parigi dove conobbe le opere di C. Corot e T. Couture. Nella primavera del 1850 fu per la prima volta in Italia; a Roma, sotto la spinta dell’amico J. Bur- chardt, scoprì il mondo antico e la mitologia classica che furono il cardine della sua ispirazione futura. Eseguì studi dal vero nella campagna romana, in compagnia di altri artisti, e in quell’occasione conobbe G. Costa. L’approccio alla natura attraverso la pittura di G. Dughet e di N. Poussin lo condusse a un paesaggio carico di memorie del passato e segni della civiltà classica. Allontanatosi per qualche mese da Roma nel 1852, l’anno seguente sposava la romana A. Pascucci. Tornato a Basilea nel 1857, due anni dopo accettava l’insegnamento alla Scuola d'Arte di Weimar. Nel 1863 era di nuovo a Roma; visitò Napoli e Pompei rimanendo impressionato soprattutto dalla pittura pompeiana. I paesaggi successivi nacquero dallo studio approfondito di quelle tecniche, finalizzato alla resa emozionale del dipinto quanto e più delle tematiche cariche di miti. Stabilitosi a Firenze nel 1875, dopo un lungo soggiorno a Zurigo dal 1893 tornò definitivamente a vivere nella villa di Bellaggio a San Domenico presso Fiesole.
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