"Pariginismo e modernità", dirà Montesquiou, sono la cifra della pittura di Boldini. Le caratteristiche dei suoi ritratti mondani, soprattutto femminili, sono tali per forma e per rappresentazione da identificare lo spettacolo della modernità: la figura si affaccia come su un proscenio, la posa e la forma giocano una sottile, evidente tensione tra il ritratto del volto e il corpo vestito. Le sue lunghe pennellate improvvise scavano, attraverso la luce, nel colore, creando un elemento meditativo nascosto nell'apparente eleganza della figura. Prendono una vita nuova la gamma infinita dei grigi e dei neri, i rossi intensi, i blu lucenti, le ocra appassionate, le spezzature dei bianchi. Boldini ci ha lasciato la testimonianza di un mondo e di una società che si raffigurò eterna: ricca, sensuale, elegante, dandy, intellettuale, fino alla vanità esausta, spossata, che si fa esito malinconico, presagio di un malessere che anticipa la crisi di una civiltà.