Bologna. Sotto la lunga presidenza di Fabio Roversi Monaco, terminata lo scorso anno, la Fondazione Carisbo, dal 2001 a oggi ha acquisito per lascito o sul mercato molte opere ora presentate sino al primo giugno a Casa Saraceni nella mostra "Antico e moderno,. Acquisizioni e donazioni della Fondazione Carisbo per la storia di Bologna (2001-2013). Il Novecento". Le opere prescelte dal curatore Angelo Mazza richiamano i principali movimenti artistici del '900. Da poco terminata a Palazzo Fava la rassegna su Arturo Martini, a Casa Saraceni sono esposte le opere dell'artista trevigiano che avevano dato avvio all'iniziativa, quali la grande terracotta della "Madre folle" del 1929 e i marmi con "Dedalo e Icaro", insieme a "L'amplesso" (esposto a Palazzo pepoli) e alla piccola "Odalisca". Si vedono inoltre sculture di Adolfo Wildt e Alberto Viani, oltre al ritratto di fanciulla di Lucio Fontana e dipinti coevi di Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Felice Casorati e Galileo Chini. Del Futurismo sono esposti dipinti di Tato e Angelo Caviglioni, oltre a Giacomo Balla. Molte le acquisizioni di lavori del secondo dopoguerra realizzati da Fabio Mauri, Luciano Minguzzi, Germano Sartelli, fino a Claudio Parmiggiani, Pirro Cuniberti, Giuseppe Maraniello, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Piero Manai, Piero Pizzi Cannella, Nunzio, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Franco Guerzoni, Giovanni Manfredini e Nicola Samorì. Un'ulteriore rassegna delle opere di recente entrate nella raccolta della Fondazione Carisbo, in questo caso realizzate tra XVI e XIX secolo, sarà allestita tra giugno e settembre sempre a casa Saraceni.