Lugli Albano *

LUGLI ALBANO
Carpi (Modena) 1834 - 1914
Nel 1849 si iscrisse all’Accademia di Modena diretta da A. Malatesta, che divenne il suo punto di riferimento per la pittura religiosa , mentre per i cicli decorativi fu fondamentale la lezione di L. Asioli, suo insegnante di figura. Dopo aver decorato la sala ovale del ridotto del teatro Comunale di Carpi (1860- 1861), nel 1862 compì un soggiorno di studio a Firenze, dove entrò in contatto con i Macchiaioli. Già in precedenza aveva avuto modo di avvicinarsi ai nuovi modi della pittura toscana, come attestano l’ Autoritratto (1857, Carpi, Museo Civico), dallo stile abbreviato e dalla pennellata spessa, e il Ritratto di Giuseppe Rebuttini (1860, Carpi, Museo Civico), dalla gamma cromatica giocata sui bruni e sui grigi. Nel 1867, grazie a un pensionato governativo, si iscrisse all’Accademia di Firenze dove seguì i corsi di E. Pollastrini. I saggi di pensionato inviati in patria (Giotto fanciullo che disegna una pecora, 1868-1869; Le porte del Ghiberti, 1869-1870, entrambi a Modena, Istituto d'Arte Venturi) mostrano un approccio diretto al vero, una costruzione per masse di luce, un colore steso a corpo sulla tela e una calibrata costruzione quattrocentesca, che testimoniano l’attenzione alle indicazioni di Pollastrini e agli assunti della “macchia”. Di tono colloquiale e immediato, appaiono anche i numerosi ritratti di questi anni (fra gli altri, Ritratto di Carlo Grossi, 1877, Carpi, Museo Civico), mentre le prove più tarde saranno più analitiche e particolareggiate (Ritratto di Giovanna Chicchi, 1898, Carpi, Museo Civico). Nel 1870 tornò a Carpi, dove ottenne numerosi incarichi per pale d’altare in città (chiesa di San Nicolò, chiesa di San Nicola a Cortile) e nella provincia modenese (chiesa di San Biagio in Palude a San Felice sul Panaro). Divenne anche uno degli artisti più attivi nella decorazione a fresco (cattedrale di Carpi, 1873; cupola della chiesa di San Prospero a Reggio nell’Emilia, eseguita accanto a C. Manicardi e G. Ferrari; Palazzo Menotti, poi Pio di Savoia, a Carpi). Dopo un breve soggiorno a Roma, dal 1874 al 1882 abitò a Reggio dove poté approfondire il verismo sociale, accostandosi agli esiti di Manicardi e di L. Pasini (Donna che allatta, Carpi, Museo Civico). Con opere più aderenti alla poetica di genere di G. Chierici (Le tortorelle, Carpi, Museo Civico) partecipò assiduamente alle mostre dell'Incoraggiamento di Modena (1872, La scuola di violino).
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