Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Conti Giacomo *

CONTI GIACOMO
Messina 1813 - Firenze 1888
Figlio di un sarto, si formò nella città natale alla scuola di L. Subba e sotto la guida dell’erudito messinese G. Grano. Dopo un presunto soggiorno a Napoli presso C. De Falco e forse in contatto con N. Carta, si trasferì a Roma beneficiando di una pensione municipale. All'Accademia di San Luca fu allievo di F. Podesti e F. Coghetti educandosi al gusto accademico e storico di matrice raffaellesca. Oltre ai saggi scolastici (1834), nel periodo romano eseguì copie da Tiziano e un Autoritratto (1836, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti). Tornato a Messina, nel 1839 partecipò a una mostra dell’Accademia Peloritana e tra il 1841 e il 1842 prese parte alla progettazione di macchine e addobbi per la festa dell’Assunta. Nel 1843 si iscrisse all’istituto di Belle Arti di Siena, dove studiò sotto la guida di F. Nenci e nel 1845 vinse il premio triennale di pittura con Arsete Eunuco d'Etiopia (Siena, Soprintendenza ai Beni Culturali). Dagli anni '50 in poi l'artista si stabilì a Firenze, pur seguitando a lavorare per committenze siciliane: del 1854 sono gli affreschi con le Storie di san Benedetto nella volta di Santa Maria della Scala a Messina (distrutti) di cui restano disegni (Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi) e bozzetti (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti); nel 1857 eseguì La danza delle Ore e delle Stagioni (Messina, Circolo della Borsa) e nel 1861 espose alla prima Mostra Nazionale di Firenze Federigo II riceve da Michele Scott la traduzione dei libri di Aristotele (Palermo, Palazzo dei Normanni) commissionata dal banchiere siciliano F. Grill. Nel 1870 eseguì II Buon Samaritano per il Pio Stabilimento degli Storpi (Messina, chiesa della Medaglia Miracolosa). Fra le opere disperse figura anche la tela de I Vespri Siciliani, della quale si conserva il bozzetto presso la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, insieme ad altre opere dell'artista, donate dal figlio Giovanni. Alcuni ritratti restano in collezioni pubbliche (La famiglia Vitali, Messina, Museo Regionale) e private (Ritratto di Giulia Grill a cavallo, 1845 ca.).
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