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L'artbonus incoraggia i mecenati

On 26 May 2014

di Antonello Cherchi, Il Sole 24Ore, 24 maggio 2014

 

 

Sull'artbonus, la nuova norma sul mecenatismo, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, è particolarmente soddisfatto. "Abbiamo introdotto una misura - afferma - che rompe quella barriera assurda, tardo ideologica sul tema pubblico-privato. E' davvero una svolta che ci avvicina alla Francia, tanto più che la norma non ha bisogno di regolamenti attuativi, si applica subito. Inoltre, possiamo contare sulla convenzione tipo, che prende spunto e opera una sintesi di quanto fatto nella gestione di Ercolano e della Piramide Roma.

Ma la convenzione è operativa?


Non è ancora un atto ministeriale, ma lo sarà presto. A questo punto possiamo chiamare le imprese e dire loro che non ci sono più alibi: c'è la convenzione tipo e c'è un formidabile incentivo fiscale, che praticamente non ha limiti, tranne il vincolo del 5 per mille dei ricavati annui nel caso delle imprese e del 15% del reddito imponibile per le persone fisiche. Ma si tratta di margini che consentono una rilevante capienza. Ci sono, dunque, tutti gli strumenti per effettuare atti di mecenatismo a sostegno del patrimonio pubblico.

Il credito d'imposta è duplice?

Sì, i primi due anni - 2014 e 2015 - è del 65% e nel 2016 scende al 50 per cento.

Dal 2016 l'agevolazione va a regime?

No. Per ora è una strada sperimentale. Vedremo come funzionerà. Anche per l'ecobonus è andata così.

Di micromecenatismo si parla da anni, ma senza fatti. Come ha fatto a convincere gli altri ministri, in particolare quello dell'Economia?

Ho fatto altri mestieri politici, che mi hanno fatto stare anche dall'altra parte del tavolo. So come funzionano i meccanismi. C'è da considerare che questa misura fa entrare nelle casse dell'Erario più Iva: si tratta, infatti, di interventi di restauro sul patrimonio. Inoltre, si fanno lavorare le imprese. In più, c'è un altro elemento: mentre l'ecobonus interviene sul patrimonio privato, l'artbonus riguarda i beni pubblici. In altre parole, se un'azienda mi dà un milione di euro per restaurare un monumento, sono soldi che spendo come Stato.

E il mancato gettito fiscale?

Essendo credito di imposta, la copertura va sugli investimenti.

Significa che non c'è problema di coperture?

Le coperture servono, soprattutto nel secondo e terzo anno.

E quali sono?

Questa è una parte che si sta definendo. Non ci sarà, però, alcun prelievo.

Dobbiamo aspettarci il solito ritocco di accise?

Ripeto: non ci sarà alcun ritocco e nessun prelievo, né su persone né su imprese. Sono tutte operazioni contabili tra investimenti.

Arriva l'amministratore unico delegato nei poli museali. Sarà una figura interna o esterna all'amministrazione?

Su questa parte ragioneremo al momento dell'applicazione della norma. Entrambe le soluzioni possono andar bene. L'amministratore nei musei è la traduzione in pratica di quanto annunciato nell'elenco dei punti di riforma della Pa. E', però, un principio che non si può applicare a tutti gli Istituti. Un conto è, infatti, un grande polo museale, che può essere gestito anche con una logica manageriale. Per capirci, non metterò un manager nel museo di Civita Castellana, che ha un patrimonio bellissimo, ma non farà mai grandi numeri.

L'amministratore sarà subordinato al soprintendente?

Gli si affiancherà. Come è nei grandi musei internazionali. Sono due mestieri diversi. E' una figura che lavora anche sul marketing e la valorizzazione e non va a scapito della tutela e della scientificità.

A Pompei arrivano venti progettisti a tempo determinato?

Sì. A Pompei sono stati accumulati ritardi, che risalgono indietro nel tempo. Sul Grande progetto bisogna correre per rispettare i tempi che la Ue ci ha dato.

Non pensa di chiedere una proroga?

Adesso dobbiamo correre, poi vedremo.

Da Pompei a Caserta: anche qui arriva il commissario.

Nella Reggia di Caserta il ministero occupa circa il 20% dei locali, fatto che nel mondo non sospettano. Il restante 80%, comprese le parti nobili e più belle, sono occupate da altre istituzioni, tra cui l'Aereonautica militare. D'accordo con il ministro della Difesa Pinotti abbiamo convenuto che l'Aereonautica resterà a Caserta , ma non nella Reggia. Si troverà un'altra soluzione. Il commissario dovrà lavorare su due fronti: capire come liberare il più possibile la Reggia dalle presenze che non hanno una vocazione culturale e museale e costruire un progetto di destinazione dell'intero monumento.

Capitolo turismo:i due crediti d'imposta sono cumulabili?

Sì. Abbiamo ragionato in questo modo: nel settore c'è un ritardo complessivo e le strutture ricettive hanno bisogno di riqualificazione e digitalizzazione. Si possono usare entrambe le agevolazioni fiscali o una sola.

 

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