Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Vinea Francesco *

VINEA FRANCESCO
Forlì 1845 - Firenze 1902
Trasferitosi a Firenze con la famiglia fin da bambino, frequentò dal 1859 i corsi di E. Pollastrini all'Accademia di Belle Arti di quella città, ma presto dovette lasciare la scuola per problemi economici. Si impiegò in uno studio fotografico, dedicandosi nel frattempo al lavoro di illustratore per il quale si esercitò nella copia di opere d’arte del passato. In quegli anni dipinse soggetti di ricostruzione storica, nei quali è riconoscibile il modello di P. Delaroche, ma fu anche vicino ai fermenti innovativi degli artisti del Caffè Michelangiolo. Nel 1861 esordì alla prima Esposizione Nazionale di Firenze con un Ritratto muliebre e nel 1863 ebbe l’incarico di dipingere Michelangelo che recita i suoi versi a Vittoria Colonna, da collocarsi negli appartamenti reali di Palazzo Pitti. Dal 1870 iniziò a inviare alle esposizioni quadri di genere, alla J. L. Meissonier, che gli aprirono le porte del mercato d’arte internazionale (Una Venere giapponese, I medici all'Antignano, La fioraia, esposti ad Anversa nel 1885). In una parallela applicazione ai temi di paesaggio e agresti, seguì, con modi personali, gli indirizzi delle contemporanee esperienze del Naturalismo toscano (Donna al torrente, 1889, coll. privata). Fu uno degli artisti legati alla galleria fiorentina di L. Pisani.
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