Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Vertunni Achille *

VERTUNNI ACHILLE
Napoli 1826 - Roma 1897
Studiò nell’Accademia di Napoli presso la Scuola di Paesaggio diretta da G. Smargiassi e nel 1851 esordì alla Mostra Borbonica con un Paesaggio di composizione (Dopo un duello) per il quale fu premiato ex aequo con N. Palizzi. Insieme a P. Villari e D. Morelli prese parte ai mod antiborbonici del '48. Nel 1853 si trasferì a Roma alternando l'interesse per i soggetti storici, incoraggiati anche dalla stretta amicizia che lo univa a Morelli, a quello per il paesaggio puro. Nelle opere presentate in quegli anni alle mostre romane degli Amatori e Cultori si può seguire il procedere delle sue ricerche (1856, Una villanella intenta a far legna, Un salice nelle acque alle sponde di uno stagno e due Vedute; 1857, Paludi presso Astura, Una veduta del lago di Nemi, Una veduta della foce del Tevere e Una veduta presso Posillipo in Napoli). Nel 1859 espose a Napoli Campagna romana con gli acquedotti di Claudio e Pia de' Tolomei-paesaggio di composizione, entrambi apprezzati dalla critica per l’impareggiabile «imitazione di natura». A Firenze nel 1861 inviò Paludi pontine (Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna) e Campagna romana, che segnarono il distacco dalla pittura di storia a favore delle malinconiche distese dell'agro romano, per le quali l'artista divenne noto. Partecipò attivamente alla vita artistica romana: dal 1871 fu presente alle mostre dell'Associazione Artistica In-ternazionale e l'anno seguente vi tenne una conferenza sul Verismo; il suo studio di via Margutta 53, arredato secondo il gusto del salotto - atelier, era frequentato da artisti, critici e collezionisti. Ai primi anni '70 risale anche un viaggio in Egitto da cui derivò una numerosa serie di dipinti (Paesaggio orientale, Milano, Galleria d’Arte Moderna). Ebbe un ruolo riconosciuto negli ambienti ufficiali e fu appoggiato dalla critica contemporanea: le opere esposte all'Internazionale di Roma del 1883 furono lodate da F. Netti per la «pittura solida, potentemente colorita». Comparve alle esposizioni romane fino al 1890 (Paludi di Sermoneta, La notte, Sulla via di Sorrento, Sulla laguna e Un palmizio sul Nilo dopo il tramonto).
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